Doctor Who 14: la recensione dei primi 2 episodi, "La stazione spaziale dei bambini" e "Maestro"
Doctor Who ritorna con la stagione 14 e i primi due episodi introducono in modo convincente il quindicesimo Dottore e la sua companion
Russell T Davies, dopo gli speciali per celebrare i 60 anni della serie e l'episodio di Natale, inizia a delineare la storia del quindicesimo Dottore e della sua companion Ruby Sunday con i primi due episodi della stagione 14 di Doctor Who, arrivati su Disney+.
Lo showrunner, fin dalle prime battute, enfatizza in modo efficace le nuove caratteristiche del protagonista affidato a Ncuti Gatwa, permettendo così di iniziare un nuovo capitolo della saga avendo a disposizione carta bianca. La particolare rigenerazione che ha permesso di "sdoppiare" il Signore del Tempo ha infatti concesso agli autori di lasciarsi alle spalle una certa malinconia e oscurità che contraddistingueva il personaggio, conservando una certa saggezza, ma al tempo stesso offrendo un approccio nuovo e fresco all'iconica figura alla base della saga. Il Dottore porta con sé sullo schermo una ventata di spensieratezza ed energia trascinante, pur mantenendo una certa dose di gravitas. Le sue interazioni con la companion Ruby Sunday, ben interpretata da Millie Gibson, danno così vita a una dinamica convincente che i protagonisti, che giustamente i due attori hanno descritto come quella esistente tra due migliori amici o a un fratello maggiore con la sorella minore.
Un debutto tra comicità e brividi
La prima delle due avventure inedite, La stazione spaziale dei bambini, mette subito in gioco le caratteristiche che contraddistinguono Ruby, con la sua curiosità e un carattere solare che non mettono in secondo piano la sensibilità e l'empatia, e il quindicesimo Dottore, pronto a lanciarsi in nuove avventure con entusiasmo, un pizzico di temerarietà e una visione dell'universo che sfrutta anche le sue esperienze personali precedenti. L'incontro con i bambini abbandonati a sé stessi nello spazio, nonostante la divertente follia dell'idea alla base, riesce a proporre una narrazione in cui non manca una critica non troppo velata alle decisioni politiche e sociali nel momento in cui si scopre per quale motivo i neonati hanno dovuto imparare a sopravvivere. Per coinvolgere gli spettatori nel ritorno del Dottore sugli schermi, non può mancare un mostro che, in pieno rispetto per la tradizione, è spaventoso e al tempo stesso quasi ridicolo. La stazione spaziale dei bambini è infatti una puntata in cui i tempi comici di Ncuti e Millie vengono subito sfruttati, anche se le sfumature emotive riguardanti la solitudine del Dottore e la distruzione di Gallifrey riescono a insinuarsi tra i momenti d'azione e le spiegazioni necessarie ad aiutare Ruby Sunday a capire le caratteristiche e il passato del Signore del Tempo. Lo showrunner ha inoltre inserito alcuni elementi che confermano l'intenzione di sviluppare nel corso della stagione la ricerca della verità sull'identità della madre della nuova companion, facendo intendere che il mistero sarà particolarmente complesso e destinato a svelarsi puntata dopo puntata.
L'aumento del budget ottenuto grazie all'accordo con Disney+ continua a essere piuttosto evidente nella gestione degli aspetti visivi legati alla stazione spaziale, nonostante il lavoro compiuto per far parlare i bimbi lasci un po' perplessi, e al Boogeyman che minaccia i piccoli protagonisti.
Dispiace, invece, che la guest star Golda Rosheuvel non abbia avuto uno spazio particolarmente significativo, avendo a disposizione un personaggio che rimane in secondo piano e lascia il segno solo nel momento in cui fa emergere il suo lato più vulnerabile.
Un tuffo nel passato per affrontare un villain temibile
La seconda puntata, Maestro (in originale dal titolo più significativo The Devil's Chord), cambia totalmente atmosfera compiendo un salto nel passato e mettendo al centro la musica, alimentando inoltre un po' l'approccio camp che in più occasioni ha contraddistinto le avventure del Dottore.
Il concetto alla base, con l'importanza della musica nella vita quotidiana, viene sviluppato bene nel mostrare le conseguenze delle azioni di Maestro e nella gestione dello scontro con il nuovo villain, tra strumenti che intrappolano le persone e duetti.
La puntata enfatizza inoltre l'incredibile lavoro compiuto dai costumisti nel ricreare lo stile e l'energia degli anni '60 e, nonostante l'uso dei Beatles nella storia sia meno incisivo di quanto ci si potrebbe aspettare, l'idea alla base della destinazione del Tardis funziona.
A rubare la scena ai Fab 4 è, senza troppa sorpresa, Jinkx Monsoon che porta sugli schermi una presenza minacciosa e divertente che si lega bene a quella del Giocattolaio interpretato negli speciali dei 60 anni da Neil Patrick Harris. Alcune battute ciniche e i comportamenti sopra le righe danno vita a dei momenti memorabili, mentre altri passaggi della storia sembrano invece dei riempitivi per arrivare alla battaglia finale.
Lo scontro tra Maestro e il Dottore, inoltre, si sviluppa con delle reazioni non del tutto in linea con la personalità del Dottore e i riferimenti alla mitologia potrebbero non essere del tutto comprensibili ai nuovi spettatori.
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Come accaduto con lo speciale di Natale, la seconda puntata della stagione 14 di Doctor Who propone anche un'elaborata coreografia ricca di riferimenti al mondo del cinema e molto accattivante, pur risultando forse un po' distaccata dal resto della narrazione.
Le prime due puntate della stagione d'esordio di Ncuti Gatwa e Millie Gibson funzionano senza troppa difficoltà come reboot grazie al carisma dei suoi giovani protagonisti, pur rimanendo fedele alle caratteristiche che hanno portato al successo lo show cult, rivolgendosi a un pubblico di tutte le età e offrendo mix di generi ed emozioni.
Dalle prime battute della storia sarà interessante scoprire in che modo si evolverà il mistero di Ruby Sunday e come questo dettaglio della storia avrà un impatto sul Dottore. In attesa delle sorprese ideate da Russell T Davies non resta che apprezzare l'energia trascinante dei nuovi protagonisti e le nuove opportunità date dal budget elevato a disposizione.
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