Doctor Strange 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero del rilancio di Doctor Strange, di Mark Waid e Jesus Saiz

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Doctor Strange #1, anteprima 01

C’era una volta uno stimato quanto superbo chirurgo che venne privato della sua abilità da un grave incidente automobilistico. Partito alla ricerca di una cura miracolosa che potesse restituirgli il talento perduto, incontrò il potente Antico, il quale gli donò qualcosa di ben più grande e pericoloso. Stephen Strange divenne così lo Stregone Supremo, la prima difesa della Terra contro ogni genere di minaccia mistica.

Dopo l'imponente ciclo di storie firmato da Jason Aaron e la sorprendente parentesi Legacy scritta da Donny Cates, per il fresh start voluto da C.B. Cebulski la Marvel si è affidata al talento del sempreverde Mark Waid per il rilancio di Doctor Strange. In occasione del suo ritorno sul personaggio - dopo la miniserie di sette anni fa Strange: Il dottore è fuori - l’ex scrittore di DaredevilAvengers decostruisce il protagonista privandolo di tutti gli artefatti e i poteri magici che da sempre ne hanno caratterizzato la carriera. Qualcosa di misterioso, infatti, sta accadendo e, improvvisamente, la magia ha iniziato a scomparire dal pianeta.

Non è la prima volta che Strange resta vittima di un destino baro analogo a questo e, data la situazione estremamente drammatica, decide di tentare il tutto per tutto rivolgendosi alla persona a lui più lontana per credo e formazione: Tony Stark, alias Iron Man. Grazie a una felice intuizione del genio miliardario, prende il via un mirabolante viaggio nello spazio siderale alla ricerca di elementi che possano erigere nuovamente il muro mistico a difesa della Terra.

Mai come questa volta la causa di Stephen sembra essere irrimediabilmente persa. La magia aveva rappresentato per lui una via per rialzarsi dalla condizione post-incidente: da dove ripartire adesso che tutto è andato a ramengo? Ora che anche l’Occhio di Agamotto sta per chiudersi definitivamente, cosa resta a un uomo solo? L'ultima speranza pare sia partire verso l’ignoto, intraprendere una spedizione interstellare per ritrovare il legame con le arti mistiche e riprendersi il proprio ruolo di Stregone Supremo. Per riuscirci, Stephen dovrà abbracciare una fede tutta nuova: la tecnologia.

Doctor Strange #1, anteprima 02

Il dualismo con Stark è gestito in maniera intelligente e per nulla banale da Waid, che con poche e riuscite battute trasforma un racconto dai toni quasi intimisti in un’avventura fantascientifica itinerante in grado di creare i giusti presupposti per il prosieguo della vicenda. Complice il contrasto con la figura potente e sicura di sé mostrata dallo scrittore americano in apertura dell’albo, il ritratto che emerge dalla lettura di questo primo capitolo ha un suo fascino, ed e reso ancora più accattivante dall’arte di Jesús Saiz.

Lo stile realistico dell’artista spagnolo è caratterizzato da una forte componente espressiva, perfetta per catturare le sfumature emotive del racconto. Impressiona l’ottima versatilità del disegnatore di Capitan America: Steve Rogers, capace di offrire una prestazione convincente nelle diverse fasi dell'albo: plastica e solenne risulta la sua versione dello Stregone Supremo al massimo delle sue capacità, più fragile e instabile quella dei giorni nostri. Non va, infine, trascurata l’interessante costruzione di scenari alieni e tecnologie avveniristiche, a conferma dell’ampia scelta di soluzioni a disposizione dell’artista.

In una galassia Marvel densa di super eroi, Doctor Strange è pronto a ritagliarsi il suo spazio con un tandem di validi autori decisi imprimere alla serie un curioso taglio sci-fi ancora tutto da scoprire.

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