Doctor Mirage, la recensione - Articolo del 1 novembre 2020 - 296052

Doctor Mirage continua a essere una lettura fortemente consigliata, ideale per chiunque voglia intraprendere un viaggio nella dimensione esoterica della Valiant

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Doctor Mirage #1, anteprima 01

Sin da piccola, Shan Fong ha manifestato la capacità di entrare in contatto con gli spiriti dei defunti. Dopo aver imparato a gestire questo dono, la Nostra si è presentata al pubblico con il nome di Doctor Mirage e ha intrapreso una carriera di investigatrice del paranormale insieme alla sua dolce metà, Hwen. Anche quando il marito ha perso la vita, Shan ha portato avanti la sua attività.

Lo scorso settembre, edizioni Star Comics ha pubblicato un nuovo volume dedicato al personaggio, che presenta al pubblico nostrano l’ultima serie limitata proposta dalla Valiant Comic negli Stati Uniti nel 2019. In cabina di regia, troviamo la sceneggiatrice Magdalene Visaggio (Strangelands) affiancata al tavolo da disegno da Nick Robles (Mighty Morphin Power Rangers).

La storia parte in medias res, con la dottoressa incapace di mettersi in collegamento con il suo partner. Più in generale, l’intero oltretomba è scomparso e gli spiriti che da sempre accompagnano la donna sono del tutto spariti. Confusa e impaurita, la Nostra incontra la giovane Grace Lugo, che la guida in un viaggio tortuoso attraverso dimensioni ultraterrene, alla ricerca della causa che ha determinato questa condizione.

"Doctor Mirage continua a essere una lettura fortemente consigliata, ideale per chiunque voglia intraprendere un viaggio nella dimensione esoterica della Valiant"Anche in questo nuovo brossurato rintracciamo le stesse peculiarità che hanno reso l’esordio di Doctor Mirage un’ottima lettura: una predominante vena esoterica che spinge il volume verso territori affascinanti e carichi di mistero, una commistione di generi che permette di innestare su una solida base thriller suggestioni intimiste, azione e digressioni oniriche di grandissimo impatto. Tutti questi elementi sono abilmente gestiti dalla Visaggio, alimentando la curiosità intorno alle sorti della protagonista. Infine, la regia ammalia grazie a una sapiente gestione del ritmo e una buona caratterizzazione dei personaggi.

Sfruttando una buona intuizione e proponendo un notevole cambio di status quo, la sceneggiatrice statunitense riesce a confezione una miniserie solida e ben strutturata, che porta avanti l’ottimo lavoro di Jen Van Meter, che tanto avevamo apprezzato in precedenza. A questo punto non possiamo non lodare la volontà della casa editrice statunitense di ampliare il proprio roster di eroi e puntare decisi anche su personalità meno conosciute; nell’ultimo periodo, infatti, abbiamo avuto modo di leggere diversi volumi incentrati su figure femminili in grado di reggere il confronto con nomi più noti e acclamati. Il merito, naturalmente, va condiviso con una nuova leva di sceneggiatrici in grado di imporsi per la sensibilità e la ricchezza della propria scrittura: Jodie Houser (Faith), Tini Howard (The Forgotten Queen), Vita Ayala (Livewire) e la stessa Visaggio sono le principali fautrici di questa piccola ma significativa rivoluzione interna alla Valiant.

A impreziosire questo bel volume concorre anche la componente artistica di Robles, impeccabile nel restituire su carta le tante sfumature della storia. Il pregio di queste tavole è altissimo, difficilmente resterete indifferenti di fronte a una costruzione così accattivante e coinvolgente. I colori di Jordie Bellaire sono impeccabili e perfetti per esaltare la componente più onirica e lisergica della storia. Dall’unione di due artisti di primissimo

Doctor Mirage continua a essere una lettura fortemente consigliata, ideale per chiunque voglia intraprendere un viaggio nella dimensione esoterica della Valiant.

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