Doctor Mirage, la recensione

Abbiamo recensito per voi l'Omnibus di Doctor Mirage, serie Valiant di Van Meter, De La Torre e Baron

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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The Death-Defying Doctor Mirage #1, anteprima 01

Shan Fong ha manifestato sin da piccola la capacità di entrare in contatto con gli spiriti dei defunti, e grazie all’aiuto di specialisti quali la Dottoressa Marais e il Professor Wein, nel corso degli anni, è riuscita a gestirla, fino a sfruttarla per un lavoro vero e proprio: con il nome di Dottor Mirage, ha infatti intrapreso una carriera di investigatrice del paranormale insieme alla sua dolce metà, Hwen.

Tutto sembra arridere alla coppia fino a quando, durante una missione, l'uomo muore. La situazione assume connotati decisamente più drammatici quando Shan, nonostante le sue doti, non riesce a comunicare con il compagno: qualcosa sembra celarne la presenza, e spetta al Dottor Mirage trovare una soluzione intraprendendo un viaggio nell’aldilà, tra mostri e altre entità abominevoli. Lo spunto per dispiegare questo mistero viene offerto dalla richiesta di un milionario appassionato di esoterismo che si interroga sulla natura del suo legame con un demone.

Questo l’interessante incipit di Doctor Mirage, che Star Comics tiene a battesimo un formato editoriale fin qui inedito per le testate legate all’Universo Valiant: un Omnibus di poco più di duecento pagine che raccoglie le due miniserie The Death Defying Doctor Mirage e The Death-Defying Doctor Mirage: Second Lives, di Jen Van Meter (storia), Roberto De La Torre (disegni) e David Baron (colori).

Le tematiche esoteriche non sono certo una novità per i lettori Valiant, ma la presenza di una dimensione più urbana e la prepotente vena noir permettono ai due racconti di affermarsi per l’originalità e il notevole ritmo impresso alla narrazione. In particolare, Van Meter è brava a variare registro stilistico da una saga all’altra stimolando l’interesse dell’avventore: Sfida alla Morte ha una natura ibrida che mescola il soprannaturale al romanzo on the road e fa leva con la forte componente emotiva legata alla disperata ricerca dello spirito di Hwen; Seconde Vite amplia ulteriormente il ventaglio di soluzioni e mette in mostra atmosfere cariche di tensione.

The Death-Defying Doctor Mirage #2, anteprima 01

Il risultato finale è una riuscita commistione di generi che restituisce un’opera dalle molteplici sfaccettature. Rimarchiamo ulteriormente l’ottima regia della scrittrice californiana, che, soprattutto nella prima parte del volume, alterna freneticamente diverse linee temporali, svelando un po’ alla volta tanto la genesi della protagonista quanto i misteri legati alla sua indagine. Nella seconda parte, pur mantenendo uno sviluppo più lineare, è l’anima thrilling del racconto a fare la parte del leone e a condurre il volume verso un finale al di sopra delle aspettative.

L’impressione di trovarci di fronte a un’opera ben progettata viene confermata dall’eccellente prova di De La Torre e Baron. L’artista madrileno accentua i diversi toni della storia con il suo tratto sintetico e spigoloso districandosi tra scenari realistici, onirici, demoniaci e mantenendo invariata la cura per il dettaglio, così come l’enfasi nei suoi primi piani espressivi. Completa l’intensa componente artistica la prova di Baron, il quale utilizza contestualmente colorazioni tono su tono e complementari in un’alternanza di soluzioni di grande impatto.

In chiusura, sottolineiamo un ulteriore aspetto che rende Doctor Mirage un acquisto più che consigliato: il prezzo. Qualora non dovesse bastare l’ottima sceneggiatura e i disegni stupendi, poco più di dieci Euro per un volume da fumetteria di oltre duecento pagine rappresenta quasi un unicum nel nostro panorama.

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