Dissolving Classroom, la recensione
Abbiamo letto e recensito per voi Dissolving Classroom, opera del maestro dell'horror Junji Ito
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Dissolving Classroom è il titolo del manga che dà il nome a una serie antologica firmata da maestro Junji Ito, pubblicata da Akita Shoten sulla rivista Comic Motto! tra il 2013 e il 2015. In Italia, il titolo è stato proposto da Star Comics a partire dallo scorso 28 novembre, in contemporanea con Remina – L'astro infernale.
La definizione grafica della diabolica bambina è uno degli elementi di maggior impatto del manga; nella rappresentazione delle sue fattezze, del suo orrendo gesticolare e dei suoi gusti ributtanti, l'autore esaspera e trasporta nella dimensione dell'assurdo la figura del monello, concedendo tuttavia alla ragazzina ancora una parvenza di ingenuità che esalti la sua componente mostruosa e contorta.
Siamo di fronte all'ennesimo gioiello horror cesellato dalla mente vulcanica e spiazzante di Junji Ito, appartenente a quel filone della sua produzione caratterizzata dagli accenti spiccatamente grotteschi e disturbanti. Un'ulteriore, efficace trovata che accresce l'angoscia e l'inquietudine trasmesse magistralmente dalla vicenda è l'impenetrabile velo di ambiguità che avvolge la figura di Yuma, in bilico tra vittima e carnefice fino all'ultima scena.
Dissolving Classroom non può che rivelare a una lettura attenta una satira sarcastica e dissacrante sul talvolta esasperato formalismo sociale giapponese. Come viene spiegato esplicitamente e con fare spiritoso nella postfazione del libro, è inoltre una denuncia della melliflua ipocrisia legata al fenomeno mediatico dilagante - non solo nel Sol Levante - dell'ammenda pubblica per le loro proprie colpe.
Come il tankobon originale, la pregevole edizione di Star Comics contiene l'intera Dissolving Series, comprensiva dei racconti brevi Ritrovarsi e I figli della terra, altre due gemme del genio visionario proveniente dalla prefettura di Gifu.