Disney d'Autore: Fabio Celoni, la recensione

Nel volume Disney d'Autore: Fabio Celoni, il disegnatore si racconta ripercorrendo la sua carriera...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo Giorgio Cavazzano, Silvia Ziche e Corrado Mastantuono, Disney d'Autore dedica il suo quarto volume a Fabio Celoni, a poche settimane dalla pubblicazione della sua ultima fatica Lo Strano Caso del Dottor Ratkyll e Mr.Hyde.
È un ricco tomo di oltre 500 pagine che ripercorre 30 anni di carriera, nei quali il giovane autore si è trasformato dall'esordiente a bottega da Gian Battista Carpi all'artista versatile in grado di passare senza problemi dai personaggi Disney al realismo horror di Dylan Dog.

Lo stesso Celoni ha selezionato i 13 fumetti che compongono questa carrellata cronologica, ma pur essendo le storie la portata principale, l'elemento più interessante sono le pagine introduttive scritte dallo stesso autore, nelle quali spiega come si è preparato per quel determinato lavoro, su quale elemento ha concentrato la sua attenzione.
Sfogliare poi le tavole constatando la cura per i dettagli che Celoni ha descritto, rende più evidente la bravura di un disegnatore che è riuscito a creare un stile personale adatto alle storie più solari ma ancor più efficace per atmosfere gotiche.
Il suo fumetto d'esordio ha per protagonisti i Tre Porcellini ed Ezechiele Lupo, personaggi che non erano stati trattati in versione cartacea da decenni: è affascinante analizzare il lavoro fatto per aggiornare i loro modelli e lo studio della versione animata per poterne realizzare una versione aggiornata sulle pagine di "Topolino". Inoltre fa sorridere la coincidenza per cui la prima storia disegnata da Celoni si svolga all'interno di un vecchio mulino, ambientazione dove viene allestito uno scenario dai toni più inquietanti, caratteristica propria delle opere più recenti dell'autore.
Di storia in storia si può osservare un percorso che ha una direzione precisa: le forme morbide diventano sempre più arrotondate, al punto da assumere una consistenza quasi "gommosa" che infonde un dinamismo alla scena fortemente debitore del cinema d'animazione. L'espressività dei personaggi è forte, così come le luci e le inquadrature vengono sfruttate in modi sempre più particolari, segnale della definitiva deriva sperimentale che il tratto di Celoni ha assunto.

È sulle pagine di PKNA che i disegni arzigogolati sembrano trovare la perfetta collocazione: Spore è forse la storia più complessa che l'autore abbia mai realizzato nel panorama disneyano, con una quantità di dettagli e un utilizzo dello schema libero della gabbia sorprendente. Questo volume ristampa il fumetto in una versione inedita in bianco e nero, che permette di godere a pieno delle chine che riempiono le tavole, in alcune sequenze effettivamente impoverite dalla colorazione adottata nella sua pubblicazione originale.
Dopo un episodio della miniserie Io Sono Xadhoom nella quale Celoni mescola le tecniche di colorazione così da poter esprimere la potenza della xerbiana protagonista, il volume si chiude con Dracula di Bram Topker; la parodia letteraria è stata realizzata dopo anni di assenza dalle scene Disney per via del lavoro sull'indagatore dell'incubo, ma in questa storia le due identità di Celoni si fondono per un racconto a metà tra il cartoonesco e l'horror, in grado di spaventare ma anche di sorridere.

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