Disincanto (quinta parte), la recensione

Disincanto arriva alla sua conclusione con una quinta parte che cerca di chiudere tutto, in linea con le precedenti stagioni

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Disincanto, la recensione della quinta parte della serie animata Netflix creata da Matt Groening disponibile dal primo settembre

Nell'anno del ritorno di Futurama dopo dieci anni di assenza, si chiude la serie più nuova di Matt Groening, il tanto bistrattato Disincanto arriva infatti alla sua conclusione con una quinta parte ricca di colpi di scena. Iniziata nel 2018 come esclusiva di Netflix, Disincanto non ha mai trovato un enorme pubblico come i suoi due fratelli maggiori, ma è riuscito comunque a raggiungere il suo finale evitando la cancellazione.

Gli ultimi dieci episodi di Disincanto sono disponibili su Netflix dallo scorso 1 settembre e concludono le avventure di Bean, Elfo e Luci e della loro amata Dreamland. Ma sarà stato un finale soddisfacente? O l'ennesimo buco nell'acqua per una produzione che non è mai riuscita a lasciare il segno come sperava?

La trama della quinta parte di Disincanto

Avevamo lasciato Dreamland con lo scontro tra Bean e Bean cattiva, in cui quest'ultima viene decapitata e pare mandare in malora il piano di Dagmar. Ovviamente, la furba strega ha un piano di riserva e farà di tutto per ottenere la magia del regno. Questa quinta parte di Disincanto chiude quasi tutte le sottotrame, e da una degna conclusione a ognuno dei protagonisti. Bean combatterà per il suo lieto fine, e lo stesso faranno Elfo e, in minima parte, Re Zog. Luci, che nella scorsa stagione ci sembrava essere relegato al ruolo di comic relief, è quello che ne esce più forte, con un episodio finale veramente commovente.

Restano purtroppo gli errori di sempre, che in questi 5 anni non si sono mai dileguati. Alcune sotto trame sembrano gettate nel calderone solo per allungare il brodo, per raggiungere il minutaggio necessario a chiudere la stagione, e i personaggi sembrano voler girare intorno ai problemi prima di affrontarli veramente. Come nelle scorse stagioni infatti, Disincanto brilla davvero solo quando la trama orizzontale prende il sopravvento. Ormai giunti alla conclusione, è un rammarico che non si sia deciso di tagliare alcune parti meno riuscite per dare qualcosa di più compatto e godibile.

Una conclusione soddisfacente

Come già detto, Rough Draft Studios riesce a dare una conclusione a tutti i suoi protagonisti, alcuni finali sono più riusciti di altri, ma tutto sommato, si conclude la visione soddisfatti. Non credo che lo show avrà una seconda vita, come successo a Futurama, ma per chi lo scoprirà oggi non ci saranno le lunghe pause tra una parte e l'altra, e ci si potrà godere la disavventura fantasy di Bean tutta in un colpo.

Se avete apprezzato Disincanto finora, questa parte finale non vi deluderà dandovi finalmente quasi tutte le risposte sui suoi protagonisti. Se invece finora non avete trovato interessante la serie, non sarà certamente questo blocco finale di episodi a farvi cambiare idea. Nel confronto con le sorelle maggiori, Disincanto ne esce sicuramente sconfitto, sebbene abbia cercato fin dall'inizio di fare qualcosa di diverso per l'animazione per adulti. Tanto potenziale, purtroppo non messo a frutto al cento per cento, che limita Disincanto a essere uno show che diverte e fa riflettere sul ruolo che abbiamo nel mondo. Con l'unica soddisfazione di essere riusciti a chiudere prima di una cancellazione.

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