Digimon Survive, una visual novel matura e avvincente | Recensione
Digimon Survive è una visual novel in grado di sorprendere per le tematiche trattate e per la maturità di alcune sequenze
Le serie animate sono rimaste il punto di forza dei Digimon, ma nonostante questo sono stati sviluppati diversi videogiochi dedicati a loro. Alcuni trascurabili, altri nettamente più riusciti come il celeberrimo Digimon World. È con grande curiosità che abbiamo quindi atteso l’arrivo di Digimon Survive, nuova avventura sviluppata da Hyde e pubblicata da Bandai Namco. Negli ultimi giorni abbiamo potuto finalmente esplorare a fondo le avventure di Takuma e dei suoi amici, scoprendo pregi e difetti di un titolo che ci ha sorpresi in più di un’occasione.
UNA TRAMA ADULTA
Takuma, Minoru, Aoi, Saki, Ryo, Shuuji, Kaito e Miu decidono di partire per un viaggio d’istruzione estivo. Durante l’esplorazione del tempio locale, funestato dalla leggenda del Kemonogami, il gruppo viene attaccato da alcuni misteriosi Digimon e se la cava grazie a Koromon, che si evolve in Agumon e spaventa le creature nemiche. Il gruppo si rende conto però che c’è qualcosa di strano. La strada per tornare indietro è sparita e i ragazzi non riconoscono più il mondo che li circonda. Ha quindi inizio un avvincente viaggio verso casa, nella speranza di riuscire a compiere l’impresa prima che sia troppo tardi.
VISUAL NOVEL RPG
Per coloro che non avessero ancora capito di che genere di gioco stiamo parlando, sappiate che si tratta di una visual novel con combattimenti a turni. Ma andiamo per gradi. In Digimon Survive si passa la maggior parte del tempo a parlare con i vari personaggi, a esplorare le varie aree di gioco e a tessere rapporti con i numerosi comprimari. Potremo anche prendere delle decisioni in grado di modificare non solo il finale, ma anche l’evolversi della vicenda. Una scelta che ci ha piacevolmente sorpresi e che ha reso il “New Game Plus” ancora più interessante.
Tra un dialogo e l’altro, dovremo affrontare delle battaglie in pieno stile Final Fantasy Tactics. Nel titolo di Hyde ci sono più di cento Digimon da ottenere e da schierare in combattimento, sfruttandone tutte e caratteristiche uniche. Gli sviluppatori hanno posto particolare attenzione al roster delle creature, provenienti da tutte le serie del franchise. Mentiremmo se vi dicessimo di non esserci emozionati a rivedere alcuni volti noti e a scoprirne alcuni mai visti prima. Peccato però che gli scontri siano sempre molto semplici e, anche durante le boss fight, non si ha mai davvero la sensazione di poter perdere.
Nonostante questo è evidente che si tratti di un primo tentativo di ibridare due linguaggi tanto diversi tra loro. Un tentativo che possiamo comunque ritenere riuscito e che speriamo possa esser perfezionato in futuro.
SEMPLICE, MA EFFICACE
Da un punto di vista tecnico, Digimon Survive si presenta con numerosi elementi bidimensionali, tipici delle visual novel. Questo trasmette una chiara sensazione da opera low budget, ma in verità nasconde una ricerca stilistica e una cura per alcuni dettagli che ci ha colpiti. Le animazioni dei volti dei protagonisti, le cut-scene animate e persino la grafica degli scontri ci è sembrata perfettamente funzionale alla tipologia di progetto. A questo si aggiunge una colonna sonora di Tomoki Miyoshi davvero ottima, che con il suo main theme ci si è infilata sottopelle. Non ci esprimiamo sul doppiaggio giapponese perché non abbiamo le competenze necessarie, ma non possiamo che elogiare la scelta di Bandai Namco di inserire i sottotitoli in italiano. L’ennesima sorpresa, dato che Digimon Story: Cyber Sleuth non ha avuto questa fortuna a suo tempo.
Digimon Survive è un ottimo gioco dedicato alle creature nate nel 1999. Non è il titolo immortale e che tutti possono apprezzare, ma ha senza dubbio più coraggio della maggior parte delle produzioni recenti. Se amate questo franchise non pensateci due volte e fate vostro Survive. Se vi spaventa l’idea di leggere pagine e pagine di testo, forse dovreste aspettare un calo di prezzo. Noi ci siamo emozionati con questa avvincente opera e, come già ripetuto più volte, non vediamo l’ora di poterne giocare un eventuale seguito.