Digimon Story: Cyber Sleuth, la recensione
Bandai Namco e Media.Vision portano su PS Vita e PlayStation 4 una nuova vventura a base di mostriciattoli: la recensione di Digimon Story: Cyber Sleuth
La componente narrativa mette in piedi un intreccio di tutto rispetto: il protagonista al centro delle vicende, il cui nome verrà rigorosamente scelto dal giocatore, è il tipico eroe taciturno che dopo una serie di sfortunati eventi viene trasformato in un essere composto interamente di dati binari. Per far sì che la coscienza torni nel suo reale corpo il giovane inizierà a collaborare con un’investigatrice privata, la bellissima e provocante Kyoko Kuremi, che approfitterà delle particolari circostanze anche per un proprio personalissimo tornaconto. Dietro ad un canovaccio solo all’apparenza scontato si nascondono in realtà sottotrame interessanti, capaci di mantenere alta l’attenzione del giocatore anche quando non si sta percorrendo la via tracciata dalla main quest. Le atmosfere allestite da Digimon Story: Cyber Sleuth ricorderanno ai più smaliziati quelle ricche di mistero del grande Persona 4, calate però in un contesto non più esoterico, bensì fantascientifico: se avete amato il capolavoro Atlus ritroverete qui una serie di elementi che di sicuro apprezzerete.
Acchiappali tutti non è uno slogan che si addice unicamente a Pokémon: anche nel titolo Media.Vision l’incentivo a catturare tutti i mostriciattoli che si incontreranno è molto alto, forse anche più che nelle creazioni di Game Freak. Il gameplay incentiva infatti il giocatore ad acciuffare, anche più volte, lo stesso esserino, per poi evolverlo e de-evolverlo ancora e ancora. Rispetto alla serie concorrente Digimon Story: Cyber Sleuth possiede degli alberi di evoluzione molto più ramificati e complessi, i quali vengono direttamente influenzati dalle singole statistiche; una scelta, quella portata avanti da questa serie, che dona un tocco di originalità e carattere al gameplay e che consente di prendere le dovute distanze dal colosso Nintendo.
"Acchiappali tutti non è uno slogan che si addice unicamente a Pokémon: anche nel titolo Media.Vision l’incentivo a catturare tutti i mostriciattoli che si incontreranno è molto alto, forse anche più che nelle creazioni di Game Freak"[caption id="attachment_150906" align="aligncenter" width="600"] Digimon Story: Cyber Sleuth - screenshot[/caption]
Seppur non possiedano lo stesso brillante design dei mostri tascabili Nintendo, i Digimon riescono comunque ad avere un proprio tratto distintivo, creando così un roster dai colori sgargianti e ricco di sfaccettature. Ciò che stupisce maggiormente giocando a Digimon Story: Cyber Sleuth è però la cura con cui il comparto visivo è stato realizzato. Il titolo di Media.Vision esibisce valori di produzione medio-alti, lo si può notare dall’ottimo lavoro di realizzazione ed animazione dei modelli poligonali, tutti curati sin nei più piccoli dettagli ed assolutamente fedeli alle controparti animate. Anche le ambientazioni godono di una discreta fattura, in particolar modo i dungeon collocati all’interno del mondo reale, mentre non colpiscono particolarmente le scene animate, talvolta troppo statiche e prive di mordente. Da segnalare l'assenza di un qualsiasi tipo di doppiaggio in lingua inglese: Bandai Namco ha infatti optato per mantenere le originali voci della versione giapponese, con tutti i pro e contro che ne derivano.
La produzione di Bandai Namco è molto meno profonda e vasta rispetto agli ultimi episodi della serie Pokémon, preferisce concentrarsi sulla narrazione e la semplice evoluzione dei mostriciattoli piuttosto che sul loro intensivo ed estenuante allenamento a suon di attributi e statistiche. Media.Vision però, dall’alto della sua decennale esperienza, è stata in grado di dar vita ad un piacevole JRPG che comunque possiede una sua ben precisa identità e che soprattutto è in grado di tenere incollato il giocatore per tutta la durata della main quest. Gradevole l’aggiunta del multiplayer online, elemento che arricchisce la longevità, mentre dispiace per la totale assenza dei sottotitoli in italiano e per scene d’intermezzo scarne e poco spettacolari. Digimon Story: Cyber Sleuth somiglia molto ai vari Persona e Shin Megami Tensei di Atlus e ciò, a nostro modesto parere, non è assolutamente un punto a suo sfavore.