Dietro i suoi occhi: la recensione
Dietro i suoi occhi inserisce su una trama da thriller già visto una serie di svolte esagerate che non funzionano
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Dietro i suoi occhi, la nuova serie tv Netflix, inizia in modo generico e termina con un colpo di scena che è quasi parte della stessa promozione del progetto. Il risultato finale tuttavia è un'amalgama degli aspetti meno riusciti delle due facce della storia. Troppo superficiale lo svolgimento, davvero improbabile la risoluzione. Peccato, perché questa miniserie poteva diventare un guilty pleasure da consigliare, il thriller esagerato al quale prendere la mano per farsi trascinare in una spirale di follia e rivelazioni sconcertanti. Ma, per una serie di limiti soprattutto di scrittura, tutto questo non accade.
LEGGI: La scheda della serie
È tutto collaudato e già visto, e nei suoi primi tre episodi Dietro i suoi occhi gira a vuoto su un intreccio che ripropone situazioni e incontri. Il primo limite da evidenziare qui è che probabilmente la storia avrebbe funzionato meglio come film da due ore. Ma, oggi, l'opzione di una narrazione seriale è una tentazione troppo forte, alla quale questo progetto ha ceduto. Il ritmo ne risente perché le scene si faranno più ridondanti e la tensione calerà. L'evoluzione della storia deve appoggiarsi a piccole parentesi inutili, flashback che ripropongono situazioni, dialoghi a rotazione che spingono in avanti la storia giusto il necessario.
In poche parole, è una chiusura abbastanza sconclusionata e sgraziata. A modo suo è interessante il modo in cui la storia esce dalla zona confortevole di thriller passionale di serie B uguale a tanti altri, aspirando a inserire una lettura più inquietante. Ma al tempo stesso la mancanza di approfondimento psicologico dei protagonisti azzoppa ogni possibile impatto emotivo.