Diabolik 6: Il prezzo degli ostaggi, la recensione
Il sesto numero di Diabolik conferma la qualità narrativa che la collana di Astorina garantisce da anni
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
L'inedito di Diabolik del mese scorso ha visto il ritorno alle matite del maestro Enzo Facciolo, coadiuvato da Agnese Storer all'elaborazione digitale. Firmano il soggetto il direttore di Astorina, Mario Gomboli, e Andrea Pasini, responsabile anche della sceneggiatura insieme a Rosalia Finocchiaro: un team di veterani, colonne portanti della storica serie dedicata all'antieroe creato dalle sorelle Giussani quasi sessant'anni fa. Il risultato non può che essere un'avventura che offre ai fan del Re del Terrore una sana dose di adrenalina, condita come al solito da una sequenza ben congegnata di colpi di scena.
"Un'avventura che offre ai fan del Re del Terrore una sana dose di adrenalina, condita come al solito da una sequenza ben congegnata di colpi di scena."I membri della banda, coperti da maschere variopinte, che ricordano quelle usate dai lottatori di lucha libre – meravigliosamente immortalati sulla copertina dell'albo firmata da Matteo Buffagni – sono senza scrupoli: in poche mosse immobilizzano l'affarista, il suo staff e si dimostrano disposti a tutto per ottenere il bottino e la garanzia di una fuga. Non solo Diabolik vede all'orizzonte il totale fallimento dei sui propositi, ma viene coinvolto in prima persona nelle trattative tra le forze dell'ordine e i delinquenti.
Esemplari sono l'incipit e la conclusione dell'episodio, il quale prende il via in un gattile e si conclude con una sfuggente Eva Kant alla guida dell'iconica Jaguar, mentre lancia dal finestrino un grosso mazzo di banconote.
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Fonte immagini: Diabolik - Il Re del Terrore