DI4RI (stagione 2, parte 2), la recensione

La nostra recensione degli ultimi episodi della stagione 2 della serie Netflix DI4RI, che confermano quanto di buono visto in precedenza

Condividi

La nostra recensione degli ultimi episodi della stagione 2 di Di4ri, disponibili su Netflix

Trascorso il Natale, si fa sempre più vicino giugno, che per i protagonisti di DI4RI significa una cosa sola: l'esame di terza media. I nuovi episodi della serie Netflix, continuano a segnare il countdown verso questo importante appuntamento ma ora, molto di più che prima, la dimensione scolastica fa capolino nelle preoccupazioni dei ragazzi, intrecciandosi con le loro questioni private, tra amori, amicizie e scoperta di sé. Su questi due binari scorrono le loro vicende nella seconda parte della seconda stagione, che conferma quanto di buono visto finora. Ecco le nostre impressioni.

La trama degli ultimi episodi della stagione 2 di DI4RI

Dopo le vacanze di Natale, i ragazzi della 3°D sono sempre più vicini alla prima prova importante della loro vita, l’esame di terza media. L’anno si concluderà con una scelta determinante per i ragazzi: che cosa fare dopo? La loro amicizia sopravvivrà dopo che ognuno di loro avrà preso la propria strada? Ogni episodio si concentra su uno dei nove protagonisti, raccontando le dinamiche scolastiche attraverso i loro punti di vista e con la loro voce rompe la quarta parete e si rivolge direttamente allo spettatore.

DI4RI è una serie scritta da Simona Ercolani con Mariano Di Nardo, Livia Cruciani, Serena Cervoni, Maria Sole Limodio, Flavio Nuccitelli, Angelo Pastore. Alla regia Alessandro Celli.

Gli ultimi mesi di scuola media

I nuovi episodi di DI4RI hanno il principale pregio di sbrigare in fretta alcune questioni lasciate in sospeso nei precedenti e focalizzarsi sul gruppo dei protagonisti. La narrazione è ancora fortemente guidata dalla loro prospettiva, evidente soprattutto dal fatto che le loro iniziative, spesso in contrasto con quanto imposto dagli adulti, trovino quasi sempre libero sfogo. Se i messaggi educativi da far passare non mancano (la lotta al bullismo in primis) lo sguardo verso i protagonisti non è mai "ad altezza adulto", in primo piano c'è sempre il piacere del racconto e l'impeto della giovinezza. Effetto di questo è la centralità data al personaggio di Giulio, che nella prima annata abbiamo scoperto essere leggermente dislessico. Nella seconda parte di stagione completa il suo passaggio dall'essere un ragazzo problematico a essere in tutto e per tutto il "genio" della situazione, fonte di idee e guida per i suoi amici. Allo stesso tempo, la serie Netflix non arretra di fronte a questioni importanti che mettono alla prova i giovanissimi ragazzi.

Le nuove puntate sono infatti anche l'occasione per sviluppare nuovi temi, specchio della crescita dei personaggi, prima avvertita solo marginalmente. Sono loro stessi a riflettere sulle conseguenze dell'amore e del tradimento, sulla necessità di non essere "perfetti", sulla difficoltà nello scegliere l'indirizzo di scuola superiore con il timore di "abbandonare" gli amici di una vita. L'impressione è sempre quella di vedere delle menti molto acute quasi chiuse dentro un corpo ancora piccolo, che permettono alla serie di rivolgersi a un pubblico più ampio rispetto a quello del suo target di rifermento. Ne è sintomo anche la colonna sonora, piena di brani riconoscibili di artisti comeI pinguini tattici nucleari e Annalisa.

Per il resto, la narrazione scorre agilmente e senza troppi intoppi, con un intreccio semplice ma efficace. Dopo aver passato così tanto tempo insieme ai personaggi, è immediato fare il tifo per loro, appassionarsi alle loro vicende anche quando si passa attraverso svolte ampiamente prevedibili. Merito di un buon lavoro in fase di sceneggiatura, capace di dare spazio e voce a tutti i protagonisti e delinearne gradualmente i caratteri, proponendo piccole variazioni in dinamiche fisse (i ritrovi in spiaggia, l'ingresso a scuola) che portano a un finale di stagione pregnante e toccante.

Continua a leggere su BadTaste