DI4RI (stagione 2, parte 1), la recensione

Nella stagione 2, DI4RI continua ad essere un riuscito e appassionato ritratto dei giovanissimi, pur facendo sentire qualche contraccolpo

Condividi

La nostra recensione in anteprima dei primi 7 episodi della stagione 2 di Di4ri, disponibile su Netflix dal 14 settembre

Nel primo episodio di Prisma, facciamo conoscenza di Carola, adolescente con una protesi alla gamba, in un modo in cui la sua disabilità passa quasi inosservata. Nell'episodio successivo, quando la vediamo togliersi la protesi e mostrare ilmoncone a Marco, la cosa è ritratta in una disinvoltura impressionante. "Le mie due mamme sono molto severe", dice a un certo punto Bianca, uno dei personaggi introdotti dalla nuova annata di DI4RI, e quasi si fa fatica a credere che una coppia omogenitoriale sia citata per la prima volta in modo così semplice e diretto. Entrambe le serie, di produzione italiana, condividono il fatto di non rendere un tema forte, una problematica, quello che può apparire come una peculiarità, insegnandoci così che, per far apparire "normale" e "accettabile" qualcosa, spesso è la naturalezza l'arma vincente. Un approccio già notato nella prima stagione della serie Netflix nei confronti del coming out, che ritroviamo anche nella nuova annata. Il 14 settembre arriva la prima parte della stagione 2 di DI4RI, composta da 7 episodi che abbiamo potuto vedere in anteprima. Ecco le nostre impressioni.

La trama della stagione 2 di Di4RI

Che cosa è successo ai ragazzi della 2°D dopo l’occupazione? Saranno rimasti in classe insieme nella scuola di Marina Piccola? E Livia avrà perdonato Pietro dopo aver scoperto della scommessa? La seconda stagione di DI4RI riparte dalle risposte a queste domande e dall’arrivo di un nuovo personaggio, quello di Bianca, la cugina di Giulio, una ragazza talentuosa e solare che saprà integrarsi nel gruppo con la sua vitalità e la capacità di capire gli altri. In questa seconda stagione i nostri protagonisti affronteranno il loro terzo e ultimo anno di medie. Nei nuovi episodi ritroviamo dunque i protagonisti (Pietro, Livia, Isabel, Daniele, Monica, Giulio, Mirko e Arianna) in cui un conto alla rovescia verso l'esame di terza media.

DI4RI è una serie scritta da Simona Ercolani con Mariano Di Nardo, Livia Cruciani, Serena Cervoni, Maria Sole Limodio, Flavio Nuccitelli, Angelo Pastore. Alla regia Alessandro Celli.

Il falò, gli amici, gli amori

Punto di forza di Di4ri continua ad essere l'assunzione della prospettiva dei giovanissimi protagonisti, che emergono con diverse sfaccettature. L'ultimo anno delle Medie porta con sé riflessioni ancora più pressanti sul proprio futuro e la serie brilla per la caratterizzazione dei personaggi. C'è chi vorrebbe nuove esperienze e prova a staccarsi dal consueto gruppo di amici, ci sono amicizie che forse potrebbero diventare qualcosa di più, litigi e riappacificazioni. A ognuna di queste istanze la storia dà il giusto spazio e la giusta considerazione, senza sminuirne nessuna e lasciando allo spettatore la possibilità di immedesimarsi con tutti i protagonisti.

Come in SKAM, l'aspetto scolastico (almeno per ora, vista l'incombenza dell'esame) viene lasciato sullo sfondo: vediamo i protagonisti di DI4RI al mattino nei corridoi a scuola, al pomeriggio all'aria aperta, alla sera in spiaggia intorno ad un falò. Nell'isola di Ischia, splende sempre il sole, sembra estate pure a Natale: così la serie Netflix è come se prolungasse per tutto l'anno quel momento magico in cui più si è sollecitati emotivamente, in cui si scopre se stessi dal confronto con l'altro. Sono proprio le scaramucce sentimentali e le relazioni amicali, semplici ma appassionate, la parte più interessante delle vicende, che su altri versanti comincia a far sentire qualche contraccolpo.

Gli amici quando si ha 12 anni

In questa seconda stagione, i personaggi sono cresciuti di un anno, l'adolescenza è ormai alle porte, eppure, sotto il profilo più intimo, non sembra che le loro preoccupazioni cambino molto rispetto alla precedenza annata. Comincia poi a farsi sentire una certa ruvidità nell'interpretazione dei vari attori, che talvolta appaiono un po' meccanici e poco naturali soprattutto quando devono esprimere forti emozioni.

Inoltre, se nei confronti di inclusività, come accennato, la serie dimostra grande agilità, c'è un altro aspetto su cui sembra incagliarsi: quello del bullismo. Tema assolutamente importante e da non sottovalutare, ma a cui la storia dà troppo spazio verso un epilogo scontato, che sicuramente potrà far riflettere i più giovani, ma che al resto del pubblico potrebbe risultare indigesto, soprattutto nel ritratto dei prepotenti, poco approfonditi (nella speranza di conoscerli meglio nei restanti episodi della stagione). Sempre in questa direzione, c'è infine un modo troppo semplicistico di trattare il mondo dei social, con frasi sentenza messe in bocca ai protagonisti ma che in questo modo stonano. Qui si che l'"effetto lezioncina" prende il sopravvento.

Meno male che in tutto questo DI4RI non fa venire meno l'impeto e l'arguzia dei suoi protagonisti, il suo essere prima di tutto un racconto sul valore e l'importanza dell'amicizia. Com'è già che diceva il personaggio di Richard Dreyfuss alla fine di Stand By Me?

Continua a leggere su BadTaste