Dexter: New Blood 1x03 "Smoke Signals": la recensione

Il terzo episodio di Dexter: New Blood conferma le buone sensazioni dei primi due, e comincia a dare una forma più definita alla storia

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Spoiler Alert
Michael C. Hall aveva commentato il finale dell’ottava stagione di Dexter spiegando che “arrivati a quel punto eravamo in riserva”, e che il pubblico aveva ragione a sentirsi tradito da certe scelte. I primi due episodi di Dexter: New Blood sembravano suggerire che dopo otto anni di riposo e di ricarica delle batterie il serial killer di serial killer fosse finalmente pronto a tornare e a riprendere le fila del suo personale discorso di redenzione. Il terzo episodio, Segnali di fumo, lo conferma forse definitivamente.

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Il fumo è quello che Dexter Morgan – perdonate, Jim Lindsay – continua a gettare negli occhi di chiunque gli stia intorno, ivi compresa la fidanzata e il neoritrovato figlio Harrison. È anche quello proverbialmente senza arrosto che continua a essere l’unico risultato dell’infinita ricerca del povero Matt, un personaggio che ormai ha passato più tempo fatto a pezzi che da vivo e che ha però il vantaggio di averci finalmente portato da quello che è il vero villain della stagione – non faremo nomi per correttezza (ma se siete qui a leggere probabilmente avete già visto la puntata, quindi gli scrupoli potrebbero essere inutili), ma come spesso capitato anche in passato anche Dexter: New Blood confonde e svia, e sembra puntare in una direzione prima di scartare e presentarci tutto un altro orco (oppure orchessa, chi lo sa).

Dextison

Segnali di fumo (guarda il trailer) è un ottimo ulteriore tassello lungo la strada della detection che caratterizza questo inizio di nona stagione: un ritorno alla forma, con la differenza che, come sottolinea lo stesso Dexter, una volta doveva preoccuparsi degli alligatori, ora degli orsi. Non è un dettaglio superfluo: il cambio di ambientazione ha fatto un gran bene a Dexter: New Blood, e il fatto che ora il nostro antieroe viva in un luogo che sembra cucito su misura per lui (i grandi silenzi della foresta americana invece dell’affollatissima Miami) rende ancora più frustrante e quindi coinvolgente il casino nel quale è riuscito un’altra volta a infilarsi.

Ma Segnali di fumo sancisce anche l’inizio ufficiale di una nuova sottotrama: Harrison non sarà solo un elemento di sfondo ma ci regalerà sorprese e soddisfazioni – almeno questo è quello che intuiamo da questo episodio che per lunghi tratti diventa un classico (e quindi assurdo e nuovissimo nel contesto di Dexter) teen drama che parla di bullismo, primi amori e ovviamente violenza. Non è mai una buona abitudine quella di tirare a indovinare in una recensione, ma è già da ora molto chiaro che gli istinti e il destino di Harrison si intrecceranno con quelli del padre su molti più livelli del semplice rapporto genitore/figlio.

Dexter: New Blood Harrison

È un bene quindi che Jack Alcott sia finora la più bella sorpresa della stagione: il suo Harrison non è solo un adolescente danneggiato (quale ha tutto il diritto di essere), ma un adulto in miniatura che ha già imparato come cavarsela da solo nella vita e che risulta quindi essere molto meno monodimensionale di quanto avrebbe potuto permettersi. Non stupitevi se a fine corsa dovessimo scoprire che Dexter proseguirà, sì, ma senza più Dexter.

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