Dexter 6x06, "Just Let Go": il commento

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I cani gli abbaiano contro, chi lo conosce lo teme, chi gli è vicino lo ama. Ecco a voi Dexter Morgan, il protagonista di un altro fantastico episodio che si inserisce come un piccolo tassello nel gradioso mosaico che rappresenta questa sesta stagione.

Ci si avvicina alla puntata con forte apprensione per il destino del Fratello Sam (Mos Def), colpito da tre proiettili ma ancora miracolosamente vivo. Lo spettatore conosce sin da subito i perché della vicenda, e non si interroga su essi (Sam ha lavorato per lungo tempo con la malavita, è già una fortuna che sia durato tanto). Non ci si interroga neanche sugli esecutori del misfatto. Le gang latine di Miami sono composte da numerosi gangster senza volto, uno a caso di loro potrebbe essere l’artefice della sparatoria.

Per tutti questi motivi l’attenzione di chi guarda l’episodio non è tanto nel mondo reale, ma nel mondo affettivo - emotivo di Dexter. Non è la prima volta che la falce dell’ematologo cala sul mondo ispanico, ma questa volta è diverso. Ci sono conflitti, sentimenti, dubbi, tutte emozioni che magistralmente Michael C. Hall riporta sul proprio volto.

Dexter 6x06

Attorno a lui i personaggi secondari sembrano muoversi in modo rallentato, diafano, quasi come non si trovassero in un mondo reale. E’ Dexter che vede le cose come sono realmente, oltre la patina della consuetudine e quotidianità.
Le problematiche giornaliere del reparto Omicidi di Miami sono tra le più disparate. Da un lato abbiamo Debra che deve confrontarsi con la pesantezza del suo nuovo ruolo e delle modificazioni che questo porta alle proprie relazioni sociali con i colleghi. In tal senso Jennifer Carpenter si riconferma la migliore attrice della serie dopo Michael, per la sua capacità di mostrare tutti i minimi cambiamenti che coinvolgono il suo personaggio, dall’uso del turpiloquio (che in questa puntata raggiunge nuove vette) alla mimica facciale.

Dexter - stagione 6Ma non sono finiti i problemi per il reparto. Il sempre fedele Batista si è messo nei guai insieme ad un ormai bollito Quinn. La parabola discendente di quest’ultimo è un tema frequente di questa nuova stagione. Da parte degli autori sembra sempre più palese l’intenzione di rendere il personaggio ogni volta più odioso e alienato dal pubblico. Nulla da ridire, ma si spera che l’ideatore di questo sviluppo verso il basso abbia il desiderio di continuare sino in fondo, fino ad un eventuale allontanamento dell’attore in favore di nuovi e più promettenti volti. In tal senso il nuovo agente speciale Mike Anderson si sta dimostrando una scelta interessante. Intelligente, professionale e fuori da qualsiasi stereotipo etnico, dimostra doti investigative che potrebbero indirettamente mettere i bastoni tra le ruote a Dexter.

E’ davvero difficile discutere di questo episodio senza rovinarne la trama, l’intreccio che continua ad essere intessuto ogni minuto. E’ ormai chiaro che quello che viene costruito, puntata per puntata, è un cammino per Dexter e per lo spettatore.

Utilizzando la Bibbia come schema per un viaggio verso il rinnovo e la redenzione, il nostro serial Killer preferito ed il suo attuale antagonista ai scontrano prima con il senso di colpa per la violenza delle loro azioni, poi con la rabbia del tradimento ed infine con la sfida del perdono.

Questi cinquanta minuti sono una ricetta terapeutica studiata appositamente per Dexter. Basteranno per fargli imboccare una nuova via e per allontanare eternamente il passeggero oscuro? A fine episodio la mai scontata risposta.

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