Devil May Cry 3 Special Edition, i figli di Sparda si riaffrontano su Nintendo Switch | Recensione

Devil May Cry 3 Special Edition non è un mero porting, figlio di una frettolosa trasposizione, ma propone alcune novità nel gameplay

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Devil May Cry 3 Special Edition, i figli di Sparda si affrontano su Nintendo Switch | Recensione

Quella di Devil May Cry 3 Special Edition è una storia che conosciamo perfettamente. Parliamo di un caposaldo del genere action pubblicato per la prima volta ben quindici anni fa su PlayStation 2, giocato e rigiocato in numerose riedizioni e rimasterizzazioni.

Il terzo capitolo dell’apprezzato brand di Capcom giunge su Nintendo Switch a breve distanza dall’approdo delle due puntate precedenti, anch’esse riproposte singolarmente a un prezzo sì vantaggioso, si parla di venti euro per ognuno degli episodi che compongono la trilogia, ma che a ben vedere comporta un esborso eccessivo se si considerano le passate e ben più comode collection.

Fortunatamente non avrete a che fare con un mero porting, figlio di una frettolosa trasposizione del codice originale. Sebbene graficamente si sarebbe potuto fare qualcosa in più, come diremo a brevissimo, non manca qualche piccola modifica al gameplay che rende più attuale e commestibile un titolo che, nonostante le indiscutibili qualità, comincia ovviamente a sentire il peso degli anni.

[caption id="attachment_208701" align="aligncenter" width="1000"] Giocare con un singolo Joy-Con è possibile, ma va da sé che effettuare alcune mosse diventa davvero complicatissimo.[/caption]

Sul piccolo display della console Nintendo, con una risoluzione di 720p ed un frame rate che non conosce alcuna incertezza, Devil May Cry 3 Special Edition può ingannare l’occhio più ingenuo e meno accorto nel rilevare sbavature di varia natura. Lo stile, come si dice spesso, non ha età e per questo l’epopea di Dante affascina oggi come ieri. Certi scorci emanano ancora infinite suggestioni. La regia digitale regala cut-scene adrenaliniche. L’art design dipinge ambientazioni e nemici dotati di indiscutibile fascino.

Eppure, basta porre Nintendo Switch nel dock, passando così ad una risoluzione di 1080p, per rendere evidente a chiunque che il tempo non è stato poi così clemente con il capolavoro di Capcom. Sebbene la pulizia dell’immagine ci metta una bella pezza, i modelli poligonali svelano tutti i loro spigoli. Le texture in certi casi compongono un’accozzaglia di linee e zone di colore indistinguibili. L’aliasing corrode più di una cut-scene. Anche le animazioni palesano una certa legnosità.

Si sarebbe potuto fare di più, nonostante non sarà certo per l’aspetto estetico che non (ri)giocherete con gusto un action che ha ancora qualcosa da insegnare a tanti colleghi molto più giovani.

Senza entrare nei dettagli di un gioco che nel corso degli anni è stato sviscerato in ogni salsa, questa riedizione per Nintendo Switch prende in prestito da Devil May Cry 5 la totale libertà di cambiare stile e arma in qualsiasi momento, semplicemente grazie alla pressione dei pulsanti preposti.

I videogiocatori più navigati ricorderanno come su PlayStation 2 solo all’inizio del livello fosse possibile equipaggiare due strumenti offensivi e selezionare la tecnica di lotta reputata più performante. Sebbene permanga la possibilità di godersi l’avventura nel pieno rispetto della tradizione, questa modalità alternativa regala ulteriore ritmo e brio all’epopea di Dante. I più smaliziati, inoltre, sapranno accumulare punteggi ancora più esorbitanti anellando infinite combo.

Le novità, tuttavia, non si esauriscono qui. Il Palazzo del Sangue sarà disponibile sin dall’inizio, con tanto di multiplayer in locale per due giocatori. Nei panni di Dante o di Vergil, da soli o in compagnia di un amico, potrete lentamente scalare l’immenso edificio eliminando in ogni piano qualsiasi presenza demoniaca, dando sfoggio a tutta la vostra abilità con il pad.

[caption id="attachment_208700" align="aligncenter" width="1000"] Tra le novità di questa edizione vale la pena citare anche la possibilità di mappare in tutta libertà i comandi delle varie configurazioni di controller disponibili.[/caption]

Devil May Cry 3 Special Edition è un action tutt’ora godibilissimo. Grazie alla possibilità di alternare stili e armi, il gameplay ha ricevuto una sensibile svecchiata, feature che aumenta ulteriormente il ritmo e permette ai videogiocatori più esperti di esibirsi in performance davvero coreografiche e spettacolari.

Graficamente, purtroppo, siamo di fronte a un titolo evidentemente superato. Lo stile rende la pillola meno amara, ma è evidente che da questo punto di vista Capcom avrebbe potuto impegnarsi un po’ di più.

Se siete rimasti folgorati da Devil May Cry 5, se siete alla disperata ricerca di un nuovo action con cui intrattenervi, con questo titolo avrete pane per i vostri denti. L’acquisto va invece valutato attentamente nel caso siate fan di lungo corso. Le innovazioni al gameplay regalano nuovo brio all’avventura, ma non ci sono altre novità degne di nota che possano giustificare l’investimento. A meno che non abbiate sempre sognato di farvi accompagnare dal vostro migliore amico nella scalata al Palazzo del Sangue, perché in quel caso potete procedere senza alcun indugio.

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