Destiny 2: Oltre La Luce, una campagna di transizione | Recensione

Grazie all’ennesima ambientazione da leccarsi i baffi, Destiny 2: Oltre La Luce è imperdibile per tutti i Guardiani ancora in servizio

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Destiny 2: Oltre La Luce, se il fine giustifica i mezzi | Recensione

Destiny 2: Oltre La Luce non è certamente un’espansione come le altre. Ben prima che in termini ludici, dove il giudizio è certamente più incerto, sul piano ideologico rappresenta il primo passo della saga in una direzione completamente nuova, almeno stando ai proclami degli sviluppatori, primo segmento di una trilogia che sancirà, ce lo auguriamo di cuore, il definitivo taglio con i ponti con un certo passato, quello che ha incastrato il secondo capitolo del brand entro specifici trend sicuramente efficaci in termini di business, ma che hanno finito per allontanarlo, in parte, dal mood, dalle suggestioni che ha saputo regalare l’ancor amatissimo capostipite.

Stando a quanto esperito con la campagna di questo DLC, duole dirlo, poco sembra cambiato in superficie, nonostante piccoli e timidi cambiamenti facciano ben sperare per un futuro che, effettivamente, viste le proporzioni dell’MMO, non può che essere raggiunto progressivamente, a poco a poco, stando ben attenti a non disorientare la comunque estesissima community che giornalmente si riversa sui server.

Destiny 2: Oltre La Luce, insomma, offre una campagna principale per molti versi deludente, eppure al tempo stesso intrigante, efficacissima nel raggiungere l’obiettivo segretamente affidatogli dagli addetti ai lavori. Del resto, la narrazione stessa si compone di due strati ben separati tra loro, il primo, quello superiore, a cui manca evidentemente carattere; l’altro, disciolto tra decine di missioni e log da leggere, che sviluppa con più coraggio la lore e lascia intravedere possibili intrighi futuri estremamente eccitanti per i fan di lungo corso.

Del resto, dopo aver combattuto e battuto nemici di ogni forma e dimensione, la minaccia rappresentata dall’iraconda Eramis sembra ben poca cosa. Stabilendo il suo quartier generale su Europa, l’agguerrita Eliksni vuole distruggere il Viaggiatore, sai che novità, reo di aver abbandonato il suo popolo dopo avergli donato una prosperità che sembrava non potesse conoscere fine. Per raggiungere il suo scopo, ha deciso di affidarsi al potere della Stasi, nuovo potere elementale, introdotto proprio in questa espansione, derivante dallo sfruttamento dell’Oscurità, presenza sovrannaturale che ormai ha invaso il Sistema Solare con la sua flotta di vascelli piramidali.

[caption id="attachment_220422" align="aligncenter" width="1000"] Tra i protagonisti di questa avventura, c’è anche Variks, amata e odiata comparsa nota ai fan di Destiny[/caption]

Come purtroppo accade quasi sempre in Destiny, anche a questo villain è concesso relativamente poco spazio, criticità esacerbata dalla scarsa longevità della campagna che si compone di una decina di missioni.

Eppure, nonostante il modesto carisma di Eramis, nonostante il suo esercito di Eliksni abbia le sembianze di un’armata di scappati di casa, nel corso dell’arco narrativo sono diversi i momenti in cui, soprattutto l’esperto della lore del gioco, tratterà anche solo per un istante il fiato.

Senza voler anticipare troppo, vale comunque la pena notare come in questa epopea si sommino ulteriori dubbi sulla figura del Viaggiatore, così come non mancano, finalmente, diretti riferimenti alle origini degli Exo, razza le cui origini sono sempre state avvolte nel mistero più fitto.

In questo senso, e parliamo ovviamente del secondo strato della narrazione di Destiny 2: Oltre La Luce, guadagna spessore la figura dell’Ignota, di cui finalmente si scoprirà la complessa identità, svelamento che, tuttavia, finirà per squarciare ulteriormente il già precario continuum spazio-temporale su cui poggia la saga, gettando nello sconforto gli amanti della coerenza senza compromessi.

Tanto l’Ignota guadagnerà carisma, e vi terrà con il fiato sospeso ad ogni rivelazione, tanto il Ramingo e Eris Morn vi sembreranno due personaggi tirati in ballo per nessuna ragione evidente. Al di là di un paio di battute, infatti, resteranno sullo sfondo per tutta la durata dell’avventura, tradendo le aspettative che si erano create sul trio, trailer dopo trailer durante la promozione dell’espansione.

La trama quindi, pur vivendo di luci ed ombre, pur offrendo più emozioni proprio quando si affida alla narrazione ambientale o ai log, svolge il suo reale compito, cioè mettere la pulce all’orecchio in vista di futuri colpi di scena e stravolgimenti, pur non coinvolgendo particolarmente per quanto concerne la battaglia contro Eramis.

Da giocare, la campagna di Destiny 2: Oltre La Luce si discosta giusto in paio di punti rispetto a tutto ciò che lo ha preceduto. Come anticipato è stata introdotta la Stasi, nuova sotto-classe, che ha come riferimento l’Oscurità, che dona a Cacciatori, Stregoni e Titani un nuovo set di abilità che, missione dopo missione, dovrete potenziare, prima di poter padroneggiare pienamente.

[caption id="attachment_220423" align="aligncenter" width="1000"] L’Ignota vi spingerà ad appropriarvi del potere della Stasi, nonostante ciò significherà allontanarvi dalla Luce[/caption]

Al di là di ogni singola tecnica, in generale la Stasi offre un mix di attacchi offensivi e strumenti con cui contenere e rallentare l’avanzata nemica. Se le Super infliggono ingenti danni ad interi gruppi di avversari, le altre abilità consentono di creare distanza dalle minacce, così da rifiatare per recuperare preziosi punti vita.

Nonostante l’introduzione della Stasi, che ha avuto ripercussioni non da poco nel PvP, come spiegheremo meglio in un articolo dedicato, per il resto la campagna procede su binari ben noti, con missioni non particolarmente originali, che hanno la fortuna di essere ambientate in scenari affascinanti.

Europa è un satellite ghiacciato, relativamente desolato e quasi sempre avvolto da bufere. Il clima dinamico, oltre a rendere difficoltosa l’esplorazione, in certi casi può essere un ostacolo in più da considerare durante gli scontri a fuoco, ma in termini visivi e l’ennesimo tocco di classe che hanno saputo tirare fuori dal cilindro gli abilissimi artisti in forza a Bungie.

Destiny 2: Oltre La Luce, offre innumerevoli paesaggi suggestivi, edifici abbandonati misteriosi, anfratti in cui ammirare splendidi giochi di luce. Da questo punto di vista, insomma, tutto rispetta, in positivo, il solito canovaccio a cui ci ha sempre abituati il team statunitense.

Considerando la sola campagna principale, oggetto di questo articolo, l’espansione tanto attesa non è quel contenuto rivoluzionario e rifinito nei minimi dettagli che molti si sarebbero aspettati. Manca lo sperimentalismo, o, di contro, una decisa marcia indietro del gameplay. Anche la trama, pur toccando picchi altissimi, fatica a mantenersi su livelli qualitativi degni di nota, con un villain poco incisivo.

Eppure, grazie all’ennesima ambientazione da leccarsi i baffi, Destiny 2: Oltre La Luce è imperdibile per tutti i Guardiani ancora in servizio. Soprattutto perché i risvolti lasciati a metà sono ancora moltissimi e meritano di essere scoperti in prima persona in questo primo capitolo della nuova trilogia appena avviata.

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