Destiny 2: L’Eclissi, la recensione
Destiny 2: L’Eclissi approda sul mercato, introducendo una nuova meccanica e un nuovo pianeta da esplorare
Per tutti coloro che sono cresciuti a pane e Halo, Destiny 2 è stato un titolo in grado di regalare grandi emozioni. Stiamo parlando, infatti, del secondo episodio dell’ibrido FPS-MMORPG sviluppato da Bungie, ideatori proprio di quel Master Chief tanto caro agli utenti Xbox. Uscito inizialmente nel settembre del 2017, Destiny 2 ha trovato un ritmo ben preciso con il quale pubblicare nuovi contenuti, nella speranza di soddisfare i moltissimi giocatori sparsi per il mondo. Il titolo viene infatti supportato ogni anno con una grande espansione, accompagnata poi da quattro stagioni, rilasciate una volta ogni tre mesi. Queste stagioni servono ad ampliare meccaniche e narrativa, portando lentamente il giocatore verso la successiva parte della storia.
Ci sarà riuscito?
UN NUOVO PIANETA
La trama di Destiny 2: L’Eclissi inizia con l’arrivo del Testimone, una sorta di bizzarra divinità che si prepara allo scontro con il Viaggiatore e che, per l’occasione, si è alleato con l’ex imperatore Calus. Dopo una totale disfatta iniziale, il giocatore si ritira su Neomuna, una cittadina situata su Nettuno, con lo scopo di trovare e proteggere il Velo, una misteriosa reliquia che sembra possa cambiare per sempre le sorti della guerra.
LA TELASCURA
Il punto di forza di questa nuova espansione è senza dubbio l’introduzione della Telascura, una nuova sottoclasse in grado di potenziare i nostri Guardiani. L’intera campagna principale ha come obiettivo quello di insegnare al giocatore a prendere dimestichezza con le molte nuove abilità aggiunte da questa valida aggiunta. Abilità sia di movimento che di attacco, in grado di dar vita a build inedite che, al momento, risultano tra le più potenti presenti in Destiny 2. Per sfruttare appieno questa nuova caratteristica, i dev hanno lavorato molto bene su Neomuna. Il level design della cittadina di Nettuno è davvero divertente da navigare, anche se presta il fianco a una evidente ripetitività e alle dimensioni contenute della mappa.
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Poche, ma buone, le nuove missioni introdotte in questa espansione, molte delle quali riescono a premiare l’utente con armi esotiche e con nuove chicche che vi lasciamo il piacere di scoprire. È un peccato notare, però, un’abbassamento generale della difficoltà, che coinvolge anche l’Incursione “Radice degli Incubi”, tanto breve quanto facile. Dopo un primo periodo dove il bilanciamento delle armi era stato sinceramente compromesso, Bungie è riuscita a riportare l’ordine nel caos. Destiny 2: L’Eclissi è ora un contenuto che migliora la gestione dell’equipaggiamento e delle missioni, forte anche di strumenti di morte inediti e dannatamente affascinanti.
LUCI AL NEON
Impossibile non rimanere ammaliati dalla moltitudine di luci proiettate dalla città di Neomuna. Da un punto di vista tecnico, L’Eclissi riesce a sorprendere e a regalare panorami mozzafiato, spesso diversi tra loro, ma allo stesso tempo perfettamente coerenti con il mood di questa nuova espansione. Buono il comparto sonoro e il doppiaggio, che testimonia ancora una volta quanto Bungie tenga alla propria opera. In questo caso, ci sentiamo di premiare in particolar modo la soundtrack, davvero esaltante in alcuni momenti e capace di rimanerci in testa anche una volta spenta la nostra console.
https://www.youtube.com/watch?v=QXt28b10xzMDestiny 2: L’Eclissi è una buona espansione, pensata principalmente per consolidare piuttosto che per espandere. La trama è sicuramente il punto debole della produzione, risultando spesso caotica e poco interessante. Discorso diverso per i contenuti legati al gameplay che, per quanto pochi e semplici, ci hanno intrattenuto per tutta la loro durata. L’idea generale è però quella di trovarsi di fronte a una sorta di grande filler, pensato per condurci al gran finale. Se questo accadrà o meno, lo scopriremo nei prossimi mesi.