Designated Survivor 1x16 "Party Lines": la recensione
La nostra recensione del sedicesimo episodio di Designated Survivor, intitolato Party Lines
Il tema del giorno riguarda il tentativo di Tom Kirkamn e della sua amministrazione di far passare un disegno di legge che permetta di inasprire i controlli su chi intenda acquistare un'arma da fuoco in tutto il paese. Dopo che nello scorso episodio Alex era scivolata nel più classico dei tranelli politici ed era stata spinta a parlare del tema del controllo delle armi, sempre estremamente delicato per tutti gli americani, il Presidente decide di prendere chiaramente il toro per le corna ed affrontare questa questione delicata, specificando - come già ribadito - che la sua proposta di legge non mira a privare i possessori di armi dei propri diritti, ma di aumentare i controlli su chi le acquista, per un mero motivo di sicurezza. La caparbietà con cui, anche nella realtà, il popolo americano difende il secondo emendamento ed il diritto di possedere una pistola, vista dal di fuori, è qualcosa che suscita una certa curiosità, se per uno spettatore imparziale l'equazione più armi = più violenza è abbastanza palese, la maggior parte della popolazione americana fatica a fare questa connessione. La lobby delle armi, inoltre, che non viene tirata in ballo in questo contesto, è talmente potente che anche solo parlare dell'argomento è diventata una sfida delicata: forse per questo la serie affronta il tema con una certa dose di ingenuità e leggerezza.
Il messaggio, sostanzialmente, è che l'importante è fare qualcosa, il che non sarebbe necessariamente sbagliato se il tema fosse stato approfondito diversamente. Ciò detto, grazie all'inaspettato intervento di Alex che, nonostante la sua difficoltà ad adattarsi alla vita da First Lady, finalmente ne farà una giusta, suo marito otterrà un inaspettato voto da parte di una senatrice repubblicana, permettendo così che il suo disegno di legge passi per un solo sospirato voto. Con l'impegno della Hookstraten, i cui obiettivi continuano ad essere piuttosto nebulosi, e grazie alla moglie, il Presidente ottiene così di fatto la sua prima grande vittoria politica e comincia a governare attivamente il paese, proprio come gli aveva suggerito l'attuale Segretario di Stato Cornelius Moss il quale, tra l'altro, si sta rivelando un validissimo aiuto e alleato, nonché uno dei personaggi più divertenti e ben scritti della serie.
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