Designated Survivor 1x03 "The Confession": la recensione

La nostra recensione del terzo episodio di Designated Survivor, intitolato The Confession

Condividi

Spoiler Alert
Fin dal suo debutto al SDCC di quest'anno, di Designated Survivor avevamo detto che sarebbe stato idealmente diviso in tre parti: un dramma politico, uno familiare e uno legato alla cospirazione, elementi che - giunto alla sua quarta puntata - stanno cominciando a delinearsi sempre di più.  La parte forse meno entusiasmante, anche perché è la più sacrificata al momento, è quella che riguarda la famiglia del neo Presidente e la difficoltà di vivere questo nuovo ruolo, ma quello che viene mostrato del dramma politico e dell'indagine sull'attentato è sempre più interessante. Quel che è certo è che, con il passo più moderno ed incalzante, Designated Survivor non fa sicuramente sentire la nostalgia di un classico come West Wing, la serie TV per eccellenza che meglio abbia descritto la vita politica della capitale americana, mai trasmessa in televisione.

Nonostante Designated Survivor non sia propriamente una serie d'azione riesce comunque a tenere il pubblico in sospeso, come nel caso di "The Confession", in cui la Casa Bianca viene colpita da un attacco hacker per scoprire che non sono stati rubati dati sensibili come si temeva, ma che sul computer del Presidente è stato rilasciato un video in cui Nassir, leader del gruppo Al-Sakar, rivendica l'attentato al Campidoglio. Nonostante Kirkman sembri avere finalmente a propria disposizione la prova che cercava ed il volto di un responsabile, il Presidente non sembra essere convinto che il video sia autentico e domanda al generale Cochrane e a tutti i presenti come mai Nassir si sia preso il rischio di hackerare uno dei sistemi informatici più sicuri al mondo per fare la sua dichiarazione, invece di rilasciarla pubblicamente. E' a quel punto che il vice direttore dell'FBI si decide ad esporre la teoria di Hannah Wells, secondo la quale alcune delle prove possono essere state piantate per indirizzare le indagini in una certa direzione. Venuto a conoscenza di questa possibilità, il Presidente ordina di non rilasciare al pubblico il video di Nassir, ma di stanarlo e decide inoltre, in un imprudente slancio collaborativo, di condividere suddetto video con la deputata Hookstraten.

Come se le cose non fossero già abbastanza complicate, Kirkman finirà per trovarsi in acque persino più agitate quando - messo alle strette da una giornalista - gli viene apertamente chiesto se sia stato licenziato dal suo predecessore prima della sua morte, il che significherebbe che lui non avrebbe dovuto essere nemmeno preso in considerazione come Designated Survivor e attuale Presidente. La domanda ovviamente lo coglie alla sprovvista e, altrettanto prevedibilmente, Aaron ed Emily, gli daranno consigli diametralmente opposti: lui di negare la verità, lei di dire come davvero le cose siano andate e Tom sceglierà di seguire il consiglio di Emily. In una situazione delicata come quella che sta vivendo il paese è facile immaginare come il pubblico possa percepire questa notizia e perché in molti comincino ad attaccarlo mettendo in dubbio il suo stesso ruolo: la differenza tra l'essere licenziati in tronco e sentirsi dire dal proprio Presidente se si vuole ricoprire un altro incarico rispetto a quello che si ha è troppo sottile e Kirkman si trova a dover affrontare le conseguenze della propria sincerità.

Alla messa in onda della disastrosa intervista, inoltre, il figlio del Presidente defunto, che lo aveva inizialmente invitato a fare l'elogio funebre del padre, gli nega all'ultimo momento questo onore, affidandolo invece alla deputata Hookstraten, la quale - come commenterà Seth - "fa un discorso talmente politico, da non sembrare nemmeno politico,"  contribuendo alla cattiva immagine di Kirkman agli occhi del popolo americano. Rientrato alla Casa Bianca, Tom scoprirà due fatti, il primo è che il figlio del Presidente non aveva affatto con il padre il rapporto idilliaco che aveva fatto credere di avere (i due non si parlavano da anni), il secondo è che qualcuno ha fatto uscire il video di  Nassir contravvenendo ad un suo diretto ordine.

Kirkman deciderà di affrontare le due questioni in maniera diametralmente opposta: la prima in modo molto umano, affrontando il ragazzo con un tale tatto da comandarsi come una persona mite e sensibile come lui possa resistere alle pressioni di un incarico tanto complesso come quello di Presidente degli Stati Uniti, la seconda in maniera puramente politica. Dopo aver accusato la deputata Hookstraten di aver pubblicato il video e quando la donna, che ha cominciato a mostrare il suo vero volto, nega, Tom si guarda intorno con maggiore attenzione e si rende conto che il vero responsabile del misfatto è Aaron. L'uomo, che insieme ad Emily aspira alla posizione del capo dello Staff presidenziale, ha infatti deciso di rilasciare pubblicamente la dichiarazione di Nassir per far concentrare l'attenzione del pubblico su un altro tema che non sia la legittimità di Tom come Presidente.

"Signore, magari non ha notato di essere circondato da persone che vorrebbero vederla fallire, io voglio aiutarla a trionfare, voglio aiutarla a fiorire."

Con queste parole, e nonostante l'accusa da parte di Tom di aver disobbedito ad un suo diretto ordine, Aaron finirà per guadagnarsi il posto che desiderava, senza che il pubblico riesca davvero a capire se sia riuscito nell'intento di manipolare Kirkman e soprattutto se abbia conquistato l'agognata posizione con l'intento di distruggere Tom o per sete personale di potere.

Sul piano dell'indagine, Hannah, che - come era intuibile dal suo atteggiamento - nell'attentato ha perso l'uomo che amava, comincerà a fare qualche passo avanti dopo che dalle macerie verrà estratto il corpo dell'unico superstite, quello del giovane deputato McLeish. L'agente scoprirà infatti che, molto convenientemente, il deputato - che asserisce di non ricordare nulla di quanto accaduto - ha lasciato l'aula pochi secondi prima dell'esplosione e l'idea della cospirazione politica interna comincia a prendere sempre più piede.

Il prossimo episodio di Designated Survivor andrà in onda in America mercoledì 12 sulla ABC.

[embed]]

Continua a leggere su BadTaste