Denti

Dawn è la prima ragazza che può dimostrare che quello della vagina dentata non è solo un mito. Un po' commedia e un po' horror, Denti è una buona opera prima, da gustarsi solo se si ha uno stomaco forte...

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Recensione a cura di Andrea

TitoloDenti
RegiaMitchell Lichtenstein
CastJess Weixler, John Hensley, Josh PaisUscita22 agosto 2008
Trailer e i video

La giovane liceale Dawn ha deciso di preservare la propria verginità fino alla prima notte di nozze, e per mantenere questo proposito è entrata a far parte di un gruppo di attivisti religiosi a sostegno della castità. Quello che i suoi amici non sanno, però, è che Dawn ha un segreto molto pericoloso: è la prima donna a poter dimostrare che quello della vagina dentata non è solo un mito - complice l'abitare dietro a una centrale nucleare. E così, dopo aver ceduto alla tentazione, Dawn si rende conto di dover affrontare quello che ha dentro di sè... in tutti i sensi.

Una premessa: Denti non è per stomaci deboli. E' estremamente esplicito, anche se pur assistendo a numerose evirazioni la famosa vagina dentata non viene mai mostrata. Detto questo, si tratta di un film godibilissimo, una buona opera prima con alcuni meriti e alcuni difetti.

Innanzitutto un plauso a Lichtenstein per essere riuscito a portare sul grande schermo uno dei tabu più antichi della storia, e per essere riuscito anche a scherzarci sopra, perché Denti è prima di tutto una commedia horror. Interessante il fatto, comunque, che si riesca a passare da registri quasi comici a momenti veramente drammatici: le tematiche in gioco sono tante, e forse il difetto principale del film è il non riuscire a trattare in maniera esaustiva nessuno dei grandi temi in ballo, spesso sfruttandoli per motivi narrativi per poi lasciarli in sospeso. Ad esempio, non si capisce bene che ruolo abbia la malattia della madre di Dawn, né il comportamento del padre nei confronti dei figli, e che rapporto abbiano essi con la ex-moglie di lui. Inoltre, è abbastanza scontato il colpo di scena finale (che non diremo), che rende il personaggio del fratello veramente bidimensionale. Tuttavia è ovvio che una scelta del genere sia stata fatta per creare una svolta, e fosse necessaria per dare una sorta di chiosa a una storia che una chiusura vera e propria non ce l'ha.

Per il resto, funziona molto bene il concetto di crescita di Dawn, visto come presa di coscienza di se stessi e del proprio corpo: a questo proposito, è molto importante sottolineare che negli Stati Uniti esistono veramente gruppi di sostegno alla castità per i giovani, e va detto che non solo questi ricevono da anni finanziamenti da parte del governo USA (contestati da numerose organizzazioni per la difersa dei diritti civili), ma anche che si sono rivelati completamente inutili nel raggiungimento dei loro obiettivi. I risultati, anzi, sono spesso simili a quelli che vengono mostrati nel film, ovvero si è creato un forte senso di imbarazzo nei giovani e una completa disinformazione. Molto efficace, a riguardo, una scena del film sulla censura dei libri di testo.

Per quanto riguarda il cast, davvero brava la Weixler, che non a caso è stata acclamata al Sundance e ora ha all'attivo una bella serie di produzioni: con il suo sguardo un po' stranito riesce a creare il giusto senso di tensione e disturbo, mostrando il cambiamento della sua personalità lungo tutto il film, da santarella a moderna lolita, fino al grottesco finale. Buono anche il cast di comprimari, per una produzione che ha attinto a una classe di attori tratta dal giovane cinema indipendente americano.

Anche la regia non è male, molto interessante quando si tratta di creare il giusto senso di tensione (vedi l'inquietante prologo iniziale, con la centrale nucleare che incombe sulla casetta dove abita Dawn), decisamente più banale quando si tratta delle scene splatter, sinceramente poco comprensibile in una scena surreale che poco ha a che fare con il resto del film.

In sintesi, Denti è una buona opera prima, godibile da chi ha lo stomaco forte, che rivela qualche sorpresa.

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