Degrees of Separation, la forza della diversità - Recensione
Tanti enigmi dei quali venire a capo con il fuoco e con il ghiaccio: la recensione di Degrees of Separation
La ragazza, di rosso vestita, porterà calore e luce ovunque vada; il ragazzo, che abita tutto solo in un freddo castello, vive da sempre tra stalattiti e ghiaccio, senza sapere cosa ci sia al di fuori della sua reggia. Così diversi, così uguali: attirati l’uno verso l’altro da una forza ignota, riescono a incontrarsi, comprendendo che ognuno di loro vive una versione diversa dello stesso luogo. Entrambi infatti sono in grado di cambiare il mondo con i loro poteri, ovunque vadano, finalmente alla scoperta dell’alterità e di quello che si trova al di fuori dei confini della loro zona di comfort, disposti a oltrepassarli grazie alla forza dell’amore che vorrebbe unirli.
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Si sa però che a volte l’amore è crudele. Soli nel mondo, si incontrano, ma mai per davvero: ci sarà sempre una barriera a dividerli, creata dalla totale opposizione del potere che detengono. Non per questo sarà impossibile collaborare, anzi: i due viaggeranno insieme attraverso foreste dai grandi alberi, pozze d’acqua e elaborati meccanismi, azionabili solo grazie a un perfetto bilanciamento tra caldo e freddo, con travi e percorsi ricreabili in perfetto stile puzzle game equilibrando in modo logico l’accensione e lo spegnimento di lanterne, la ghiacciatura o lo scioglimento di palle di neve e specchi d’acqua più o meno grandi.
"non è il game over l’ostacolo di cui preoccuparsi, quanto la complessità sempre maggiore degli enigmi da risolvere"Degrees of Separation non pone il problema di nemici da affrontare, boss da sconfiggere o di vite contate sulle dita di una mano: non è il game over l’ostacolo di cui preoccuparsi, quanto la complessità sempre maggiore degli enigmi da risolvere. Per quanto la logica sia sempre la stessa, ossia sfruttare l'alternanza la presenza di caldo e freddo, gli enigmi da risolvere per avanzare e per raggiungere le sciarpe da collezionare sono sempre più complessi. L’esperienza narrativa però è davvero centrale in questo titolo, coloro alla ricerca di una certa sfida potranno provare a prendere ogni singola sciarpa, affrontando un livello di sfida tendente verso l'alto. Qualora si volesse godersi al meglio lo storytelling si potrà tranquillamente procedere e ritentare successivamente la conquista degli oggetti.[caption id="attachment_193609" align="aligncenter" width="2560"] La modalità cooperativa è un'apprezzabilissima opzione[/caption]
Il gioco si snoda in orizzontale, come un platform 2D, salendo e scendendo tra vari livelli in un’alternanza di schermate dalla grafica davvero eccellente e concepite più o meno ad ampio respiro, a seconda della necessità di avere sotto controllo lo spazio in cui ci si deve muovere. Qualora fosse difficile capire a una prima occhiata l'obiettivo di una nuova zona una voce narrante femminile fornirà qualche indizio sulle caratteristiche dei meccanismi o del luogo, la stessa che racconta le vicende dei due ragazzi e che accompagna il giocatore nella storia. Il fatto che i due eroi siano immortali è un punto a favore dell'immersione e uno stimolo a riprovare i passaggi più impegnativi.
Degrees of Separation è un puzzle game colorato, intelligente e stuzzicante, che ha nella modalità cooperativa locale un grande punto a favore. Enigmi sempre più coinvolgenti riescono a incontrare l’attenzione del giocatore e a suscitare il suo apprezzamento, pazienza per un impianto di gioco che con qualche possibilità avrebbe potuto essere ancora più profondo.