Deep State: la recensione in anteprima dei primi episodi della serie della Fox

La nostra recensione dei primi due episodi di Deep State in onda questa sera in Italia su Fox, canale 112 della piattaforma Sky

Condividi
TV

Creata da Simon Maxwell e Matthew Parkhill, che serve anche il ruolo di showrunner e regista degli ultimi 4 episodi (Robert Connolly ha diretto invece i primi quattro), Deep State è la prima produzione in assoluto della divisione europea ed africana della Fox e sarà distribuita da ben 154 canali in 58 diversi territori dei due continenti. Il solo citare questi numeri o il fatto che la serie sia già stata rinnovata per una seconda stagione, dovrebbe essere sufficiente a dare un'idea della portata di questo progetto in 8 puntate, che debutterà in Italia proprio questa sera su Fox, canale 112 della piattaforma di Sky.

Girata in Marocco per le scene ambientate in Bahrain, Francia e Tehran ed a Londra quelle ambientate in Inghilterra e Washington, la nuova spy story del network ha come protagonista Mark Strong nel ruolo di Max Easton, un agente dell'M16 ormai in pensione costretto a tornare in campo per un'ultima pericolosa missione che lo coinvolge molto da vicino e che ha a che fare con la morte del figlio Harry Clarke (Joe Dempsie, il Gendry di Game of Thrones), ucciso in Iran durante una missione, dopo aver seguito le orme del padre diventando come lui un agente dell'intelligence inglese.

A strappare Max Easton da una vita tranquilla, anche se piena di incubi provenienti dal passato ed invisibili minacce, trascorsa con la giovane moglie e due figlie piccole nell'idilliaca campagna francese, per riportarlo brutalmente alla realtà, sarà il suo vecchio capo George White (Alistair Petrie), divenuto responsabile di una divisione dei servizi segreti chiamata The Section, il quale non solo avrà l'ingrato compito di riferire al protagonista la notizia della morte del figlio, ma finirà anche per trascinare nuovamente l'ex agente in un mondo che pensava di essersi lasciato ormai per sempre alle spalle ed in cui non potrà fidarsi di nessuno se non forse di un vecchio compagno d'armi, un uomo di nome Gabriel (Fares Fares) che lavora ormai come becchino a Beirut.

Deep State si presenta quasi da subito come una serie complessa, che richiede la piena attenzione dello spettatore a causa di una trama intricata ed una serie di flashback che si susseguono a ritmo serrato con il presente vissuto dal protagonista, un uomo silenzioso e piuttosto schivo che pur amando la propria famiglia, porta chiaramente nell'anima le cicatrici di una vita vissuta in un mondo che non concede né chiede pietà, un mondo che ha fatto di un uomo come Easton, che è riuscito a lasciarlo indenne, un personaggio indubbiamente pericoloso.

Una fotografia molto curata aiuta inoltre ad esaltare più che la vastità dei molti paesaggi che si succedono, soprattutto per le scene girate in Marocco, ma ambientate in Medio Oriente, una sorta di soffocante confusione alimentata da strade impolverate ed impervie e vicoli bui che serpeggiano nella confusione di città come Tehran o Beirut e nei i quali sembrano celarsi indicibili pericoli.

Sebbene per molti aspetti la serie rientri nei canoni della classica spy story, ricca di scene d'azione, sparatorie e spettacolari esplosioni, al mix viene aggiunto un elemento più umano che gli dà una spinta in più. Un valore aggiunto costituito dalla vulnerabilità del protagonista, costretto a giostrarsi tra una normale vita familiare e la necessità di essere un uomo d'azione, obbligato dalle circostanze a mettere a repentaglio la propria e la sicurezza delle persone che gli sono accanto, sopratutto quando la posta in gioco comincia ad aumentare e Max si ritrova coinvolto in una guerra combattuta tra servizi segreti ed impelagato in una cospirazione che cerca un profitto nel caos politico e sociale in cui versa il Medio Oriente.

Con in gioco poteri tanto più forti di lui, il vecchio leone che è Max Easton avrà sempre maggiori difficoltà a distinguere tra alleati e nemici e sarà costretto a usare tutto il repertorio che proviene dalla sua lunga esperienza di spia al servizio di Sua Maestà per riuscire a sopravvivere ad un mondo brutale che pensava ingenuamente di aver abbandonato per sempre.

La serie Deep State, composta da 8 episodi, debutterà in Italia questa sera con il pilot intitolato Vecchi fantasmi su Fox, canale 112 della piattaforma Sky.

Continua a leggere su BadTaste