The Deep Blue Sea - la recensione

[San Sebastian Film Festival] Nonostante la presenza di Tom Hiddleston e Rachel Weisz, se siete spettatori che soffrono il melodramma teatrale lasciate perdere questo film...

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Si inizia con un tentato suicidio, un amore così intenso che porta a gesti estremi come il togliersi la vita, e poi si torna indietro, si definiscono i personaggi, il contesto, ciò che è già accaduto e ciò che sta per accadere.

Lei è la protagonista, donna sposatasi troppo presto e senza passione che ora ha finalmente capito cosa significa sentire il proprio cuore scoppiare nel petto e per inseguirlo è pronta, e lo fa, a lasciare coniuge e casa e vivere come una diseredata, al centro dei pettegolezzi di vicini e non, sempre pronti ad indicare chi ha osato andare contro le etichette. Il suo nuovo spasimante però non è proprio il principe azzurro.

Simpatico sì, senza dubbio anche generoso e solare, ma anche un alcolista, misterioso e anche un po' cinico. Come può lei che ha rinunciato a tutto vivere una situazione così instabile?

Il cineasta inglese Terence Davies si affida totalmente al testo della piéce scritta ad inizio anni cinquanta da Terence Rattigan e alla recitazione di Rachel Weisz per questa trasposizione su grande schermo di un testo che già ebbe una rappresentazione cinematografica nel 1955 con Vivian Leigh.

L'intero sviluppo narrativo della vicenda è affidato a vari, infiniti dialoghi, parole su parole spesso enunciate nella stessa stanza, proprio come se fossimo a teatro, che spiegano qualsiasi cosa, senza che la regia si sforzi di dare una propria interpretazione al tutto, vuoi con il taglio di un'inquadratura o con una luce. Si può comprendere il low-budget del film, ma è indubbio che anche dovendo risparmiare sulle scenografie, qualche sillaba di meno a favore di un qualcosa – qualsiasi cosa - raccontato con le immagini, avrebbe solo che fatto bene. Va bene lo stile “rigoroso” che da sempre caratterizza Davies, ma fare le cose serie non significa per forza farle anonimamente.

La noia così non è dietro l'angolo, ma sbattuta dritta in faccia ad uno spettatore che, se proprio vuole, potrà accontentarsi giusto con la performance dell'attrice inglese che tra pianti, testardaggini e voglia di tenerezza, alla fine tiene in piedi tutta la baracca. Accanto a lei, l'emergente (è il Loki di Thor e dei Vendicatori, nonché Francisc Scott Fitzgerald in Midnight in Paris e Capitano di cavalleria in War Horse di Steven Spielberg) Tom Hiddleston riesce a tenerle testa quel tanto che basta.

Se siete spettatori che soffrono il melodramma teatrale, lasciate stare. Se invece (e a San Sebastian, dove il film è stato presentato in anteprima europea, non erano pochi) vi appassionano gli amori che nascono e finiscono con epiloghi forti, allora The Deep Blue Sea potrebbe fare al caso vostro.

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