DEATHLOOP: gioca, divertiti, ripeti | Recensione
DEATHLOOP è uno dei titoli più innovativi degli ultimi anni, divertente e tanto bello nello shooting quanto negli enigmi ambientali
Negli ultimi giorni ci siamo tuffati a capofitto nell'isola di Blackreef con lo scopo di scoprire tutti i segreti nascosti nel nuovo titolo in uscita domani, 14 settembre, su PlayStation 5 e PC. Nel corso della nostra recensione cercheremo di farvi capire le meccaniche alla base di DEATHLOOP, evitando il più possibile di rivelarvi informazioni sul gioco. Questo perché le avventure di Colt e Julianna sono un continuo susseguirsi di colpi di scena e di scoperte riguardanti la lore dell'isola. Lungi da noi volervi rovinare questa (magnifica) esperienza, abbiamo quindi preferito concentrarci sulle sensazioni suscitate dalla nuova opera di Arkane.
Eccoci qui! Dove eravamo rimasti? In DEATHLOOP il giocatore vestirà i panni di Colt, un misterioso individuo che si troverà bloccato sull'isola di Blackreef con una missione: rompere il loop e fuggire una volta per tutte. Nel farlo, però, il simpatico pistolero dovrà affrontare otto misteriosi individui noti come Visonari e impedire che una ragazza di nome Julianna lo uccida, facendo quindi ripartire la giornata e azzerando i progressi fatti da Colt.
Per quanto riguarda il ritmo di gioco e la longevità complessiva dell'avventura, è molto difficile fare un calcolo esatto. Questo perché DEATHLOOP è un'opera realmente innovativa, che lascia nelle mani del giocatore il ritmo della vicenda e nella sua abilità la durata della storia principale. Per capire questa affermazione, però, dobbiamo prima spiegarvi con esattezza la meccanica alla base del titolo.
Dopo le prime due ore di gioco, Colt potrà vagare nelle quattro aree di Blackreef durante quattro differenti momenti della giornata. In ognuno di questi luoghi accadranno eventi differenti in base al momento nel quale decideremo di esplorarli, permettendoci di scoprire nuovi indizi sui Visionari e sul mondo di gioco. Tramite i succitati indizi, infatti, potremo accedere a nuove situazioni e zone nelle quattro mappe disponibili, ampliando ulteriormente la nostra conoscenza. Capiterà, però, di trovare informazioni riguardanti situazioni già avvenute, costringendo Colt a ripartire dalla spiaggia sabbiosa che accompagna sempre il suo risveglio.
Lo sappiamo: tutto ciò potrebbe sembrarvi estremamente complicato e confusionario. La vera magia di DEATHLOOP, però, è di rendere questo gameplay unico tanto naturale quanto divertente. Questo è possibile grazie ai menù di gioco spaventosamente chiari e in grado di darci le informazioni che cerchiamo, esattamente nel momento giusto. Vi trovate bloccati e non sapete come procedere? Vi basterà aprire il menù per scoprire la prossima area da visitare e le azioni rimaste in sospeso all'interno della mappa.
Questo garantisce all'opera Arkane di guidare l'utente, pur senza privarlo della libertà di esplorare Blackreef. L'isola si rivela infatti essere la terza protagonista insieme a Colt e Julianne, sprizzando carisma e nascondendo segreti in ogni angolo. Viaggiare attraverso il Complesso, Updaam, la Baia di Karl e Fristad Rock è un vero e proprio piacere in grado di creare assuefazione. Ad ogni segreto trovato, ne vogliamo ancora di più. DEATHLOOP, infatti, ha la capacità di calamitare l'attenzione del giocatore, spingendolo a rimanere per ore con il pad in mano. Una sensazione magica che solamente i grandi titoli riescono a trasmettere.
Nel corso delle numerose peripezie di Colt, il pistolero entrerà in contatto con diverse tipologie di armi. Armi che saranno divise non solo per tipo, ma anche per colore. Si passa dalle bocche da fuoco “grigie” (che rischiano di incepparsi) a quelle blu, viola e oro, di valore e rarità crescente. Ogni pistola, fucile o mitragliatore può vantare abilità uniche ed essere potenziata con delle piastrine in grado di personalizzare ancora di più il gunplay. Peccato che tutto l'equipaggiamento venga perso una volta che la giornata verrà azzerata, riportando il nostro protagonista sulla spiaggia. Per evitare che questo accada, dovremo raccogliere Punti Infusione e spenderli sugli oggetti che desidereremo trovare nel nostro inventario durante ogni nuovo loop. Allo stesso tempo, le armi che troveremo potranno essere sacrificate per ottenere la valuta necessaria per Infondere nuovi oggetti, dando vita a un meccanismo di crescita del personaggio perfettamente bilanciato.
Colt entrerà presto in possesso anche di abilità sovrannaturali in grado di rendergli la vita più facile. Queste abilità, insieme alle bocche da fuoco, permetteranno al nostro fidato pistolero di compiere un vero e proprio massacro a Blackreef. DEATHLOOP è, in poche parole, dannatamente divertente. Mano a mano il giocatore diventa più bravo a gestire le meccaniche di gioco, imparando il pattern dei nemici e esplorando l'isola con sempre più maestria. Ecco perché la durata del titolo è davvero difficile da definire. Perché il minutaggio finale dipende da cosa scopriremo, dall'ordine nel quale decideremo di affrontare le varie zone e dalla fortuna con la quale ci imbatteremo nei numerosi eventi che punteggiano la campagna principale.
LEGGI ANCHE: Arkane Studios, da Arx Fatalis a DEATHLOOP seguendo sempre lo stesso sentiero | Speciale
Da un punto di vista tecnico, DEATHLOOP è un vero e proprio piacere per occhi e orecchie. Visivamente il titolo si ispira alle atmosfere tipiche dei film di spionaggio degli anni Sessanta, ma presente la cura per il dettaglio e la follia tipica delle opere targate Arkane Lyon. I modelli dei personaggi appaiono ben realizzati e la splendida palette cromatica che avvolge le quattro aree di Blackreef ci ha semplicemente fatto innamorare ogni secondo di più. Imperdibili anche le brevi cut-scene animate in 2D, deliziose nello stile e magistrali nello storytelling.
Per chiudere in bellezza, non possiamo che metterci in piedi e applaudire il lavoro svolto da Francesco Rizzi e Alice Bertocchi nel doppiare Colt e Julianna. Sarebbe riduttivo dire che i due attori risultano “in parte” nei loro ruoli. Azzardiamo a dire, infatti, che grazie al loro supporto vocale i due assassini di DEATHLOOP guadagnano addirittura più carisma rispetto alle controparti in lingua originale. Una sensazione non certo nuova nei confronti di Francesco, che con il suo Deacon aveva reso il protagonista di Days Gone un personaggio molto più profondo e stratificato. Impeccabili anche le musiche che avvolgono l'intera produzione, in grado di accompagnare con eleganza le sequenze d'azione e di donare a ogni momento di gioco il giusto ritmo sonoro.
Ormai lo avrete capito: DEATHLOOP è uno dei titoli più innovativi degli ultimi anni e su questo non ci piove. L'abilità dei dev di creare un titolo unico, divertente e tanto bello nello shooting quanto negli enigmi ambientali ci ha lasciati senza parole. L'ultima fatica di Arkane Lyon, esattamente come evidenziato dagli sviluppatori, non è un rogue like, ma un prodotto del tutto nuovo. Un prodotto, per certi versi, più vicino a The Legend of Zelda: Majora's Mask che a un Hades. Non importa, quindi, che amiate un genere ludico piuttosto che un altro: DEATHLOOP è un titolo che tutti dovrebbero giocare almeno una volta nella vita. Soprattutto al giorno d'oggi, in un mercato popolato da opere spesso uguali tra di loro, le avventure di Colt sono necessarie come un respiro d'aria fresca di montagna, dopo anni passati a vivere in città.