Deadwood Dick 6: L'assedio di Adobe Walls, la recensione

Abbiamo recensito per voi L'assedio di Adobe Walls, sesto numero di Deadwood Dick pubblicata da Bonelli

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Deadwood Dick 6: L'assedio di Adobe Walls, anteprima 01

Com'era possibile intuire dal finale di Black Hat Jack, quinto numero della miniserie Deadwood Dick pubblicata da Sergio Bonelli EditoreL'assedio di Adobe Walls si è rivelato essere un numero di alto livello, trascinante e ben realizzato.

Firmato nuovamente da Mauro Boselli e Stefano Andreucci, oltre a essere il penultimo numero dell'epopea a fumetti del personaggio creato da J.R. Lansdale, questo capitolo rappresenta la parte centrale di un arco narrativo tripartito. La singola porzione di storia, al di là della sua collocazione in un panorama più ampio, ha molto da offrire: al centro della trama è presente uno stallo "vecchia scuola" che ricorda molto il clima di tante altre vicende simili, tra cui la celebre Battaglia delle Termopili.

Qui, però, non si tratta di trecento spartani contro decine di migliaia di soldati appartenenti all'impero persiano: su una scala molto ridotta, dal lato più debole della barricata c'è un sgangherato manipolo di cowboy chiuso in un accampamento fatiscente, mentre dall'altro è presente un folto esercito di indiani, che supera i primi in un rapporto schiacciante di circa venti a uno.

Tra gli asserragliati all'interno del forte improvvisato c'è proprio Dick in compagnia di Black Hat Jack, il comprimario conosciuto durante la prima parte dell'avventura. Con loro, diversi altri cacciatori di bufali. Gli indiani sono pronti a vendicare alcuni compagni caduti per mano degli assediati e a difendere le proprie terre, invase da bianchi pronti a tutto per un po' d'oro. Piuttosto che condurre un attacco frontale o circondare l'accampamento, sorprendentemente i pellerossa scelgono una tattica diversa: l'attesa.

Deadwood Dick 6: L'assedio di Adobe Walls, anteprima 02

In linea con quanto visto nel precedente brossurato,anche in questo caso Boselli tesse una storia piena di parole, sempre molto pesate e calzanti all'interno dei diversi contesti. Nelle scelte compiute dal Buffalo Soldier e nelle reazioni dei diversi comprimari c'è il ritratto di un'epoca: tre popoli in guerra costretti a coesistere e a scontrarsi in un fazzoletto di terreno. Per questo motivo, le parti dialogiche sono cariche di significati che vanno ben oltre la trama in sé.

Com'è possibile immaginare, al momento giusto arriva il tanto atteso momento dell'azione. Proprio quando la tensione verbale sembrava aver raggiunto l'apice, Andreucci esprime un tratto dinamico che racconta una "caccia al topo" serratissima, senza esclusione di colpi. Le pagine si susseguono in modo frenetico, senza mai perdere di chiarezza nella lettura e nella composizione. La tipica "gabbia" che ha reso grande il linguaggio Bonelli mantiene intatte le proporzioni visive tra una tavola e l'altra, rendendo ancora più fluido il passaggio tra diversi punti di vista.

Il risultato è un volume corposo e ben bilanciato nei contenuti che pur presentando più azione dura e cruda rispetto al precedente, riesce a mantenerne la stessa qualità sotto il profilo del respiro delle singole sequenze. I due fumettisti che da molto tempo hanno legato il loro nome in modo forte al mondo di Tex, offrono ai lettori una nuova, riuscitissima declinazione del vecchio west, raccontando una storia perfettamente in linea con l'etichetta Audace e senza mai scadere nella violenza o nel turpiloquio fine a se stesso.

Deadwood Dick 6: L'assedio di Adobe Walls, anteprima 03

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