Deadwood Dick 2: Rosso come il sangue, la recensione

La recensione di Deadwood Dick 2: Rosso come il sangue, di Michele Masiero e Corrado Mastantuono

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Deadwood Dick 2: Rosso come il sangue, anteprima 01

Tra le caratteristiche principali della produzione di Sergio Bonelli Editore c'è un aspetto che non è mai mai venuto a mancare: la spiccata propensione per l'avventura. Il protagonista di ogni racconto muove sempre i suoi passi verso l'ignoto e la scoperta del "nuovo", abbandonando (per poco o per sempre) uno status quo in favore di qualcosa di differente che possa portarlo a crescere. Sovrapposto a questo paradigma c'è l'ambientazione e il genere di ogni testata: l'horror di Dylan Dog, la fantascienza di Orfani o il vecchio West di Tex, giusto per fare alcuni esempi nell'enorme produzione dell'editore milanese.

Deadwood Dick è una miniserie dedicata a un Buffalo Solider dell'Ottocento - nata su soggetto dell'autore statunitense Joe R. Lansdale - i cui primi due numeri sono firmati da Michele Masiero e Corrado Mastantuono. La prima storia porta il concetto di avventura verso l'ignoto all'estremo, facendo vivere al protagonista delle storie al limite della sopravvivenza umana. La prima avventura di Dick, cominciata nel precedente Nero come la notte, racconta la vita di frontiera, la quale viene colta nella sua essenza: un uomo in fuga entra a far parte di una legione di reietti che rischia costantemente la pelle in un territorio ostile infestato dagli indiani.

Rosso come il sangue, secondo numero della miniserie inserita nell'etichetta Audace, chiude il primo arco narrativo portando l'azione cruda e spietata all'interno della nuova (apparente) serenità appena raggiunta dal protagonista e dai comprimari.

Masiero organizza una sorta di "secondo tempo" fatto di inseguimenti e stalli, con i tipici momenti di frenesia e di intima riflessione che hanno caratterizzato il racconto di frontiera nel corso dei decenni. Allo stesso tempo, i disegni di un ottimo Mastantuono non risparmiano nulla al lettore, offrendo una sintesi chiara e scorrevole anche nei passaggi più concitati e sanguinolenti.

Deadwood Dick 2: Rosso come il sangue, anteprima 02

Il punto di forza della testata è proprio la cura dei dettagli: il modo di parlare, di vestire e di comportarsi di ogni personaggio è ben calato nella realtà dell'epoca; allo stesso tempo, i dialoghi rispecchiano discorsi molto attuali, ma che non abbandonano la credibilità storica di quanto narrato, rendendo il tutto molto avvincente.

Nel complesso, l'avventura raccontata è divertente ed emozionante. Grazie a un protagonista decisamente al di fuori degli schemi bonelliani e alla lunghezza complessiva della vicenda (che si assesta su circa 120 pagine, la più calzante per il genere), il bilancio al termine del primo arco narrativo è molto positivo.

Il prossimo mese questi due capitoli saranno raccolti in un singolo volume; inoltre, si arriverà al giro di boa con Fra il Texas e l’Inferno!, che vedrà all'opera il tandem creativo composto da Maurizio Colombo e Pasquale Frisenda, gli stessi autori che chiuderanno l'arco narrativo nel successivo Il piombo e la carne.

Data l'alta qualità degli sceneggiatori e dei disegnatori coinvolti, è lecito mantenere alte le aspettative, nella speranza di vedere un lavoro in linea con il ritmo incalzante e il tono scanzonato di questi primi due brossurati, i quali rappresentano al meglio il piglio della nuova etichetta Audace.

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