Deadpool - Serie Oro vol. 3: Deadpool uccide i classici, la recensione
Dopo aver affrontato tutti i personaggi dell'Universo Marvel, Deadpool uccide i classici!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
È divertente rendersi conto di come Dracula sia un evidente progenitore di Morbius e Blade, o che il cavaliere di Sleepy Hollow possa aver dato origine a Ghost Rider e a Goblin. Perfino i Tre Moschettieri in qualche modo sono degli antesignani di tutti i supergruppi, come Avengers e X-Men.
Per cercare di rendere più ricca la vicenda, gli autori hanno inserito una task force di avversari che cercano di fermare gli omicidi incontrollati di Deadpool, una sorta di "Lega degli Straordinari Gentlemen" guidata da Sherlock Holmes. In realtà quasi non si avverte il bisogno di questa fazione nemica, il vagabondare tra le ambientazioni dei romanzi più celebri è sufficiente a mantenere viva l'attenzione, e la squadra non è nemmeno sfruttata al meglio: non riesce a diventare un ostacolo più grande dei singoli personaggi che il mercenario si trova ad affrontare di volta in volta.
Deadpool e i Ghost Rider, come si può facilmente intuire, è un team-up con il motociclista infernale nel bel mezzo di un raduno di freak che permettono al Mercenario Chiacchierone un'ennesima bizzarra carneficina e un ancor più improbabile happy ending con una donna barbuta. In appena una decina di pagine riesce a essere molto più incisiva la fantascientifica Incontri ravvicinati del $¥+#$ tipo, dove Deadpool viene rapito da un'astronave aliena, a bordo della quale sta per essere sottoposto a una sonda anale... ma certe esperienze estreme le apprezza solo in determinate circostanze!