Deadly Class 1x01 "Reagan Youth": la recensione

Le nostre impressioni sul primo episodio di Deadly Class, nuova serie di SyFy

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C'è tanto, forse troppo di già visto in questo adattamento del fumetto di Rick Remender. Soprattutto, Deadly Class in nessun momento della première sembra in grado di elevarsi oltre i moltissimi riferimenti a generi e caratteri che riprende e mescola insieme, ma senza personalità. Un po' teen drama, un po' Kingsman con i cattivi, lo show non è trascinato dalla propria premessa (che in realtà è molto interessante), quanto da uno stile che sembra frutto dei compromessi più banali tra ciò che è logico aspettarsi e ciò che si può mostrare con serenità: slow motion casuali accompagnati a riconoscibili e rassicuranti musiche anni '80.

In un'America anni '80 che ci ricorda così tanto l'Inghilterra da provocare continui cortocircuiti, c'è un'accademia per giovani assassini. Si chiama King's Dominion, e qui finiscono i giovani appartenenti alle famiglie di assassini o affiliate a organizzazioni criminali. Si tratta di un grande coacervo di etnie, prima che di personaggi: accanto alla gioventù reaganiana ci sono i figli della yakuza, ci sono gli ispanici, e c'è chi arriva dall'Unione Sovietica. Tutto è gestito dal preside Master Lin (Benedict Wong) che si presenta fin dalla prima scena della puntata sbattendo un bastone in faccia a una ragazza – che però poi si succhia il sangue dalle dita, quindi tutto bene. Il protagonista è Marcus Lopez Arguello (Benjamin Wadsworth), orfano, new entry nella scuola e nostro punto di vista sugli eventi.

L'idea di base qui consiste nel porre una critica esasperata alla Reaganomics degli anni '80, ossia una serie di linee guida in materia di economia caratterizzate, tra le altre cose, da tagli alla spesa sociale. Proprio ad una decisione di questo tipo di collega il classico trauma dell'eroe da fumetto di supereroi (che Deadly Class non è, ma che non ignora), quello della morte di una persona cara. In questo caso si tratta dei genitori del protagonista, e proprio il modo grottesco nel quale perdono la vita serve a rafforzare il legame tra critica sociale e linguaggio da fumetto. Ad un certo punto nell'episodio c'è anche un dialogo che contrappone fumetto indie e fumetti di supereroi, come a sottolineare ancora il legame detto sopra.

Di più, nel momento in cui l'intervento dello Stato si riduce, l'idea è che, in un Paese in cui si può contare solo su se stessi, emergono nuovi egoismi, che culminano nel paradosso dell'accademia degli assassini. E c'è un contrasto molto interessante nelle regole dell'istituto che promuove la violenza come soluzione, ma al tempo stesso vieta rigidamente le droghe e il sesso. Quindi disagio sociale, mancanza di punti di riferimento, giovani scagliati l'uno contro l'altro: se fosse più frenetico e rabbioso sarebbe Battle Royale di Koushun Takami.

Ma Deadly Class non è mai frenetico, e quando vorrebbe essere rabbioso non riesce ad esserlo fino in fondo. L'ambientazione, che dovrebbe essere il punto forte di questo nuovo mondo che andiamo a scoprire, non spicca in nulla. E non basta una scena in slow motion nella doccia sulle note di The Killing Moon a creare atmosfera o uno stile. Le terrificanti avventure di Sabrina, per citare un'altra serie tratta da un fumetto e ambientata in un'accademia particolarissima, ha saputo giocare molto meglio con le scenografie e l'ambientazione. Tra l'altro, Lee Toland Krieger, regista dei primi due episodi della serie Netflix, ha anche diretto questa puntata.

Per quanto riguarda i personaggi, Marcus non è un protagonista interessante, perché è tutto ciò che ci potremmo aspettare dalla sua figura: blando e ingenuo, coccolato dalla scrittura che lo circonda di persone che lo ritengono interessante per un motivo o un altro. E il cast secondario non va oltre caratterizzazioni standard: l'esaltato, la ragazza che cerca un contatto, il bullo. Solo la Saya di Lana Condor riesce a spiccare per aspetto e indole in questa "My anti-Hero Academia", ma si tratta anche di suggestioni che lasciano intravedere anche sviluppi da teen drama poco rassicuranti.

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