DCeased: Duri a morire, la recensione

Duri a morire si può considerare una sorta di contenuto extra di DCeased, una sorta di sezione "scene tagliate" dell'opera originale.

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DCeased ci ha proiettati in un nuovo, distopico universo della DC Comics, un mondo dove l'Equazione Anti-Vita di Darkseid si è diffusa tramite Internet e i mezzi di comunicazione, televisivi e virtuali, tramutando buona parte della popolazione mondiale in zombi affamati. Grazie al sacrificio di molti eroi, tuttavia, una parte di umanità è riuscita a trasferirsi su un altro pianeta per cominciare una nuova vita. Il cosmo di DCeased trova ora una sua prima "espansione" per mezzo di un'altra miniserie di tre numeri, raccolta da Panini DC Italia nel volume DCeased: Duri a morire (con buona pace di Bruce Willis e Samuel L. Jackson); pubblicata nel 2020, è ancora una volta scritta da Tom Taylor - ideatore del franchise -, accompagnato per l'occasione da Karl Mostert.

La storia prosegue in maniera parallela agli eventi raccontati nella storia originale: mentre si sta diffondendo l'epidemia, due differenti gruppi si ritrovano in un istituto scolastico. Il primo è composto da eroi quali Jason Todd/Cappuccio Rosso, Batgirl/Cassandra Cain e Jim Gordon, mentre il secondo da svariati supercriminali capitanati da Deathstroke e sua figlia Rose Wilson. I due gruppi dovranno ben presto mettere da parte divergenze e rancori per salvare alcuni bambini dall'invasione zombi e, come se non bastasse, cercare un rifugio sicuro prima che la minaccia di Wonder Woman cali su di loro.

"Duri a morire si può considerare una sorta di contenuto extra di DCeased."Avete presente quando comprate un Blu-ray e – oltre al film – vi trovate dei contenuti speciali che contribuiscono ad ampliare la vostra conoscenza di quella pellicola e del mondo che ruota attorno ad essa? Ecco, Duri a morire si può considerare una sorta di contenuto extra di DCeased. Vedetelo come una sorta di sezione "scene tagliate", che infine trovano spazio in questo cartonato.

In quanto tale, questa miniserie non aggiunge nulla di particolare rispetto a quanto già sappiamo e abbiamo letto nella prima miniserie e non è leggibile in maniera autonoma. C'è però un aspetto positivo: che a scrivere questa storia è sempre Tom Taylor, dando al tutto un senso di continuità e unicità, come se grazie a questa seconda miniserie avesse voluto portare a conclusione un discorso rimasto in sospeso (alcuni dei personaggi protagonisti di Duri a morire fanno poco più di una comparsata nel capitolo d'esordio).

Dato che il tema dell'Equazione Anti-Vita e della zombizzazione dell'umanità nei confronti della tecnologia moderna è già stato affrontato, Taylor si concentra più che altro sull'azione e, nei rari momenti di pausa, sui rapporti familiari e di amore/odio tra supereroi e supercriminali. Con infine la classica (stantia?) retorica che i criminali in certe condizioni possono stare dalla parte del bene e combattere la giusta battaglia. Intendiamoci, nulla di nuovo sotto il sole, ma quantomeno è ben narrato, con un piccolo, inatteso, colpo di scena finale.

La stessa cosa può dirsi della parte grafica, che è stata affidata all’esordiente Karl Mostert. Si notano le qualità in crescita, e il suo storytelling è efficace nelle scene d’azione, meno in quelle d'introspezione, che comunque sono poche. Saggia la scelta della DC Comics di affidargli questo progetto di basso profilo, di modo da farsi le ossa. Vedremo se il suo nome comparirà in futuro su altri albi.

In conclusione, se avete amato DCeased, date una possibilità a questa storia, così da avere un quadro più completo in attesa del sequel.

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