DCeased: Duri a morire, la recensione
Duri a morire si può considerare una sorta di contenuto extra di DCeased, una sorta di sezione "scene tagliate" dell'opera originale.
La storia prosegue in maniera parallela agli eventi raccontati nella storia originale: mentre si sta diffondendo l'epidemia, due differenti gruppi si ritrovano in un istituto scolastico. Il primo è composto da eroi quali Jason Todd/Cappuccio Rosso, Batgirl/Cassandra Cain e Jim Gordon, mentre il secondo da svariati supercriminali capitanati da Deathstroke e sua figlia Rose Wilson. I due gruppi dovranno ben presto mettere da parte divergenze e rancori per salvare alcuni bambini dall'invasione zombi e, come se non bastasse, cercare un rifugio sicuro prima che la minaccia di Wonder Woman cali su di loro.
In quanto tale, questa miniserie non aggiunge nulla di particolare rispetto a quanto già sappiamo e abbiamo letto nella prima miniserie e non è leggibile in maniera autonoma. C'è però un aspetto positivo: che a scrivere questa storia è sempre Tom Taylor, dando al tutto un senso di continuità e unicità, come se grazie a questa seconda miniserie avesse voluto portare a conclusione un discorso rimasto in sospeso (alcuni dei personaggi protagonisti di Duri a morire fanno poco più di una comparsata nel capitolo d'esordio).
La stessa cosa può dirsi della parte grafica, che è stata affidata all’esordiente Karl Mostert. Si notano le qualità in crescita, e il suo storytelling è efficace nelle scene d’azione, meno in quelle d'introspezione, che comunque sono poche. Saggia la scelta della DC Comics di affidargli questo progetto di basso profilo, di modo da farsi le ossa. Vedremo se il suo nome comparirà in futuro su altri albi.
In conclusione, se avete amato DCeased, date una possibilità a questa storia, così da avere un quadro più completo in attesa del sequel.