Batman e figlio, la recensione

In Batman e figlio, Bruce incontra per la prima volta Damian, un giovane assassino avuto da Talia al Ghul che ha modi decisamente violenti

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Ha inizio la nuova collana da edicola DC Comics: Le Grandi Storie dei Supereroi, non allegata a quotidiani come avviene solitamente per iniziative simili, ma proposta dall'editore britannico Eaglemoss in collaborazione con RW-Lion. L'azzeccata scelta per il primo volume della collezione è Batman e figlio, storia con cui nel 2006 è iniziò la run di Grant Morrison sull'Uomo Pipistrello.

L'autore scozzese stravolge la vita del supereroe introducendo Damian, figlio avuto da Talia al Ghul cresciuto sotto l'addestramento della Lega degli assassini, con l'obiettivo di trasformarlo nel perfetto erede di Ra's al Ghul. Batman accoglie Damian e cerca di educarlo a combattere il crimine, ma il ragazzino è troppo violento e non si fa problemi a uccidere i suoi avversari, andando contro la filosofia dell'eroe.

L'inserimento della stirpe di Bruce Wayne fa traballare Robin, in uno scossone che si riflette anche sul piano metatestuale; i vari Robin che si sono succeduti avevano infatti la funzione di "figlio adottivo" per il Cavaliere Oscuro, così da poterlo trasformare in un mentore e in una figura paterna, ma con l'arrivo di un figlio legittimo, improvvisamente il classico assistente di Batman vede il suo ruolo narrativo sminuito da un personaggio che può sostituirlo, con tanto di elemento "genetico" dalla sua.

Morrison non si dedica solo al supereroe ma riprende anche la figura di Bruce Wayne che, come dice Alfred, da troppo tempo non si dedica alla sua immagine pubblica. Strappa più di un sorriso vedere nuovamente il ricco miliardario alle prese con feste mondane e affascinanti modelle, un aspetto del personaggio quasi vintage che gli fornisce spessore, anche se troppo spesso viene accantonato per concentrarsi unicamente sulla sua più carismatica controparte oscura.

Anche i disegni di Andy Kubert contribuiscono a trasmettere una sensazione rétro, visto che sembrano riprendere graficamente il Batman di Neal Adams, elegante e con vignette dal grande impatto visivo: un riferimento appropriato, visto che nella vicenda hanno ruoli importanti Talia al Ghul e Man-Bat, due personaggi al centro di importanti storie a fumetti di uno dei più grandi disegnatori dell'Uomo Pipistrello. Kubert ha anche l'opportunità di sbizzarrirsi con alcuni virtuosismi metafumettistici, durante un'ingegnosa scena d'azione ambientata in una mostra d'arte contemporanea, dove ha luogo un combattimento che ha come sfondo quadri raffiguranti vignette e onomatopee.

Queste storie meritano di essere lette da chiunque ancora non le conosca e il primo volume della collana proposto in edicola al prezzo promozionale di 3,99 Euro è un'occasione ghiotta; il volume è cartonato, la carta e la stampa sono di alta qualità e la scelta di pubblicare una cover gallery con le illustrazioni di copertina a tutta pagina rendono questa collana più vicina ai volumi da fumetteria rivolti ai collezionisti che un'iniziativa popolare per un pubblico generalista.

Purtroppo non è tutto oro quel che luccica e una grossa sbavatura rischia di mettere in ombra tutti i pregi di questa nuova proposta editoriale, almneo agli occhi dei lettori più esperti: Batman e figlio nella sua raccolta in volume americana e nelle precedenti edizioni italiane conteneva infatti Batman #655-658 e #663-666 mentre la versione Eaglemoss offre invece Batman #655-658 e #664-665; sono state esclusi Il clown di mezzanotte e Batman a Betlemme, due degli episodi più suggestivi, il primo dei quali è anche importante per comprendere cosa sia successo al Joker dopo che il falso Batman gli ha sparato in faccia.

Appare improbabile che queste storie possano essere recuperate in uscite successive, e anche in quel caso la collocazione apparirebbe bizzarra; sembra invece più plausibile che siano state tagliate per rimanere dentro una determinata lunghezza del volume, per non eccedere nella foliazione per quello che è "soltanto un fumetto da edicola". DC Comics: Le grandi storie dei supereroi è partita con ottime premesse e anche i titoli annunciati per le prossime settimane sono molto interessanti, ma la possibilità di trovarsi tra le mani altre opere "monche" fa crollare drasticamente l'attrattiva nei confronti della collana.

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