Dawn of the Dead - Hotel La Muerte, la recensione

Abbiamo recensito Dawn of the Dead - Hotel La Muerte, opera di Andrea Gallo Lassere e Simona Simone

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Sono passati quarant'anni dall'uscita nelle sale di Dawn of the Dead, opera del compianto George A. Romero (4 febbraio 1940 – 16 luglio 2017). Ribattezzato in Italia semplicemente con il titolo di Zombi, è la seconda pellicola della trilogia, seguito di La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead, 1968) e capitolo che precede Il giorno degli zombi (Day of the Dead, 1985), a cui si sarebbero poi succedute altre opere del maestro, dedicate ai cosiddetti ritornanti.

In occasione del quarantesimo anniversario di Zombi, e più in generale al fine di omaggiare il creatore di questo specifico genere horror tornato prepotentemente in auge a inizio millennio grazie al capolavoro di Robert Kirkman The Walking Dead, l'etichetta discografica Rustblade Records ha prodotto un cofanetto speciale. Il box, uscito in fumetteria e nei negozi specializzati lo scorso giugno, contiene la ristampa della colonna sonora del lungometraggio, realizzata dai Goblin di Luca Simonetti, un poster e un breve racconto a fumetti.

Quest'ultimo (disponibile anche separatamente dal box) si intitola Dawn of the Dead - Hotel La Muerte, scritto da Andrea Gallo Lassere e disegnato da Simona Simone, e - come spiega Simonetti in prefazione - vuole essere una sorta di numero zero, potenzialmente il prologo di una vera e propria serie. In quest'ottica, il patron di Rustblade, Stefano Rossello, ha battezzato la collana Rustblade Comics.

L'ambientazione e la trama di Hotel La Muerte si discostano non poco da quella del film, prendendosi anche qualche licenza, ma il risultato finale appare a tutti gli effetti una via di mezzo tra uno spin-off e un prequel. La storia è incentrata su alcuni dei motociclisti che in Zombi irrompono nel centro commerciale infestato dai mostri affamati di carne umana, dove si sono rifugiati Peter, Roger, Stephen e Jane, i protagonisti della vicenda narrata sul grande schermo da Romero. Rotten e la sua banda di biker giungono nei pressi del sinistro albergo che dà il nome allo spillato, gestito dalla prosperosa Aurora.

L'intreccio intessuto da Lassere è piuttosto prevedibile e scarno, anche se è obiettivamente difficoltoso riuscire a fornire contenuti e personaggi di spessore con sole dieci tavole a disposizione. Lo scrittore di origini piemontesi punta dunque su una sceneggiatura briosa, una sequenzialità densa, compressa e inquadrature d'impatto che danno vita a un prodotto leggero ma che colpisce nel segno, regalando qualche minuto di svago al lettore occasionale e un piacevole amarcord a tutti i fan di Romero.

Il merito è certamente da condividere con le matite di Simona Simone con la quale esiste da tempo un sodalizio particolarmente felice (ricordiamo la proficua collaborazione su Black Death). Lo stile dell'artista possiede un'indiscutibile naturalezza, sia nelle scene in cui è massiccia la dose d'azione sia in quelle dove è fondamentale il dettaglio e la recitazione.

Siamo davvero curiosi di leggere un seguito più corposo a questo mini-albo.

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