Darth Vader #1, la recensione - Articolo del 12 febbraio 2015 - 46727

Lotte di potere, atmosfere tenebrose e una trama labirintica: il Darth Vader di Kieron Gillen si annuncia una serie potente, audace e... spietata!

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È un progetto molto ambizioso quello del Darth Vader sceneggiato da Kieron Gillen e ottimamente illustrato da Salvador Larroca per il parco testate starwarsiano della Marvel. Se la testata madre, Star Wars, si proponeva con ottimi risultati di offrire al lettore le atmosfere rassicuranti, esilaranti e frenetiche delle pellicole originali, le pagine di Darth Vader fanno di tutto per distanziarsi da quell’atmosfera, proponendosi come il rovescio della medaglia (o meglio, come il... lato oscuro) di quella stessa storia, completamente immersa nel punto di vista dell’oscuro signore e negli intrighi di potere che gli ruotano attorno.

Darth Vader #1, variant cover di Alex RossQuesto parallelismo è sottolineato in maniera fin troppo esplicita dal tipico “main title” che fa da introduzione alla storia, che ripropone frasi e modi di dire dei main title tradizionali riscrivendoli in chiave Imperiale: e così “è tempo di guerra civile” diventa “è tempo di insurrezione” e le astronavi Ribelli “hanno riportato una sconvolgente vittoria a sorpresa contro il legittimo regno dell’Impero Galattico” e la Morte Nera è definita “lo strumento supremo di pacificazione dell’Impero”!

La scelta non solo è indovinata per una serie dedicata al signore oscuro dei Sith, ma strizza anche l’occhio ai numerosi appassionati di Star Wars che hanno un debole per il lato oscuro e per l’Impero, tutt’altro che una minoranza nel variegato mondo dei fan: loro troveranno pane per i loro denti e adoreranno seguire Vader nelle sue macchinazioni per riconquistare o preservare il potere all’interno della gerarchia Imperiale. Resta da vedere quanto questa immersione nelle fredde atmosfere del lato oscuro risulti accattivante per il lettore più casuale o meno versato nelle vicende dell’universo starwarsiano: se quel lettore casuale poteva sentirsi rassicurato e incoraggiato a proseguire la lettura dalle atmosfere familiari ed entusiasmanti delle pagine di Star Wars, uscirà tutt’altro che rassicurato ed entusiasmato dalle tinte fosche delle vicende di Darth Vader.

Le pagine della storia lasciano ben poco spazio ai temi leggeri o alle scene d’azione. Com’è lecito aspettarsi da un numero #1, l’obiettivo principale è quello di predisporre la scacchiera e le pedine per la partita che dovrà svolgersi, una partita completamente interna all’Impero, che vede il signore dei sith partire da una posizione di svantaggio. Considerato dall’Imperatore l’unico responsabile (sopravvissuto) del disastro che ha portato alla distruzione della prima Morte Nera, Vader viene relegato in una posizione minoritaria all’interno della gerarchia Imperiale, in favore - e qui c’è il primo colpo di scena che farà sussultare i cultori della vecchia continuity - del Generale Tagge, il membro “ragionevole” del triumvirato alla guida della prima Morte Nera assieme al Gran Moff Tarkin e all’Ammiraglio Motti, e che Gillen ci rivela essere miracolosamente sopravvissuto alla battaglia di Yavin, avendo fatto ritorno alla sua Flotta Stellare prima che l’assalto Ribelle avesse inizio: sarà lui l’avversario “a lungo termine” che il signore oscuro dei Sith dovrà combattere per riconquistare la sua posizione di dominio, una scelta destinata sicuramente a far discutere non poco le comunità degli appassionati.

Darth Vader #1, variant cover di Mico SuayanUn altra scelta “osé” a livello di continuity riguarda la missione “personale” che Vader si reca a sbrigare su Tatooine, e che si conclude con quello che potremmo interpretare (ma qui Gillen si tiene sufficientemente sul vago da potersi “smentire”) come l’inizio della collaborazione tra Vader e Boba Fett, e che consente all’autore di tirare in ballo Jabba the Hutt e tutta la sua corte, portando in scena per il numero #1 della serie tutti i protagonisti “in negativo” della saga cinematografica proprio come Star Wars aveva fatto per gli eroi.

In conclusione della storia, se tutto il numero si era svolto immerso nei rimandi e nei richiami esclusivamente alla trilogia classica, nel solco “rassicurante” già tracciato dalla testata maggiore, la scena finale introduce un improvviso e agghiacciante rimando alle origini di Vader che chiude questa prima incursione nel lato oscuro con una scena inquietante e sorprendente nella sua gratuita crudeltà, come a preannunciare che chi intende seguire il signore oscuro nel viaggio appena partito dovrà aspettarsi una storia tutt’altro che piacevole o gratificante, ma anzi una discesa infernale nel labirinto di una delle menti più distorte e perverse della galassia: “è contorto, è malvagio, è più macchina che uomo, ormai”. Le parole di Obi-Wan nel descrivere il suo ex-pupillo possono tranquillamente essere prese a simbolo dello stile scelto da Gillen per narrare questa storia.

Riassumendo, sono molte le frecce che la serie di Darth Vader ha al suo arco, prima fra tutte la forza di un autore specializzato in villains che dimostra fin da subito di non avere scrupoli nell’immergersi fino in fondo in scene, temi e atmosfere oscure. Tuttavia, le qualità che la renderanno una serie memorabile per i palati più... Imperiali rischiano anche di renderla meno gradevole o addirittura inquietante al lettore casuale che si avvicinasse alle pagine di Darth Vader convinto di trovarvi una semplice “doppia dose” di quanto già letto in Star Wars. Inoltre, l’uso massiccio di “riscrittura” della nuova continuity, finora il caso più palese tra quelli attuati dalla nuova gestione Marvel/Disney, rischia di esporre questa testata più di altre al fuoco di sbarramento dei cultori più intransigenti del vecchio universo espanso. È lecito presumere che Darth Vader abbia vita meno facile rispetto a uno Star Wars di Aaron e Cassaday che metteva d’accordo tutti, ma è lecito anche sperare che questi ostacoli, in fin dei conti secondari, non inducano il lettore più intelligente a distogliere lo sguardo da quella che promette di essere una delle storie più potenti e audaci narrate in quella galassia lontana lontana.

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