Darkenblot vol. 3, la recensione

Casty e Lorenzo Pastrovicchio concludono la loro saga fantascientifica nel terzo volume di Darkenblot

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Topolino 3199, copertina di Lorenzo Pastrovicchio

Il terzo numero della Definitive Collection dedicato a Darkenblot si presenta con una piccola imperfezione in copertina: un adesivo indica il prezzo di 5,50 Euro, invece dei 4,50 inizialmente annunciati. Si tratta di un aumento accettabile, a fronte delle oltre duecento pagine del volume, ma come soluzione è abbastanza antiestetica. La foliazione maggiorata è necessaria per concludere la saga con il terzo ciclo di storie, inserendo anche due episodi autoconclusivi che fungono da interludio, pubblicati su Topolino per immergere nuovamente i lettori nelle atmosfere della serie prima del gran finale.

Se pensate che si tratti di avventure filler più leggere e meno epiche di quelle marchiate con la numerazione ufficiale, vi sbagliate. Darkenblot 2.1: Nuovi poteri si svolge poco dopo la sconfitta di Macchia Nera avvenuta nel precedente volume e vede la temibile mente criminale tornare all'attacco di Robopolis. Fortunatamente, Topolino è in città insieme a Minni, e la coppia entrerà in azione con dinamiche originali e divertenti, tra rocamboleschi inseguimenti e goffe indagini. Il Darkenblot si presenta in una forma ulteriormente evoluta, ma vengono introdotti anche personaggi inediti e i nuovi poteri di Macchia Nera, che hanno in realtà la funzione di preparare il terreno per il terzo capitolo della saga fantascientifica.

DarkenBlot 2: Il Ritorno - Conflitto Smodato è un divertissement basato su un elemento narrativo della serie presentato in passato: nell'universo diegetico vengono realizzati film che raccontano gli scontri tra Topolino e il robot di Macchia Nera. In questo frangente, viene adattata sul grande schermo l'avventura appena letta, in cui è presente anche Minni, elevata a eroina a discapito del vero protagonista, grazie alla complicità di uno sceneggiatore evidentemente di parte. Da segnalare una delle più azzeccate citazioni a Star Wars di sempre, che ironizza su una scena di culto della Storia del Cinema giocando sapientemente con la struttura della tavola.

Darkenblot 3: Nemesis porta all'estremo il discorso sull'evoluzione della tecnologia e del rapporto con gli umani mostrando a quali pericoli nascerebbero da uno sviluppo estremo. Le atmosfere epiche sono degne di un blockbuster, con una regia in grado di costruire sequenze dall'atmosfera memorabile, che prevedano concitati combattimenti tra giganteschi robot o una panoramica con Macchia in impermeabile che si aggira per la sua base segreta.

L'azione si sposta da Robopolis a Miraitoishi, città che ospita l'esposizione tecnologica universale: qui Topolino incontra una squadra di quattro ragazzi dotati di esoscheletri colorati pronti a fronteggiare gli attacchi di un sempre più potente Darkenblot. Sono evidenti le influenze dell'immaginario nipponico e i prodotti che ha generato in occidente, come Power Rangers o Pacific Rim, qui reinterpretati in chiave disneyana dopo un accurato processo di world building.

Il tandem creativo formato da Casty e Lorenzo Pastrovicchio confeziona un terzo capitolo epico che conferma l'eccellenza della saga: un fumetto d'intrattenimento di qualità decisamente elevata che propone uno dei migliori "universi paralleli" nati negli ultimi anni in Disney. La cura e l'innovazione presenti tanto nella sceneggiatura quanto nei disegni denotano la volontà di alzare l'asticella rispetto a quanto realizzato precedentemente, con risultati pregevoli.

L'unico appunto che si potrebbe fare a questa collaborazione è la struttura della tavola piuttosto squadrata, un tratto distintivo di Casty evidentemente ereditato dai suoi storyboard, a cui Pastrovicchio si sente evidentemente vincolato, non concedendosi una libertà nell'impostazione della pagina che utilizza in altre occasioni (PK su tutte) e che in storie dinamiche come queste avrebbe rappresentato un grande valore aggiunto.

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