Daredevil Collection vol. 2: Il Diavolo Custode, la recensione
Abbiamo recensito per voi il secondo volume della collana Daredevil Collection: si tratta de Il Diavolo Custode, di Kevin Smith e Joe Quesada
Matt Murdock, avvocato difensore di successo di giorno, e vigilante e giudice fra le tenebre. Matt Murdock, il quale, per salvare la vita di uno sconosciuto, venne privato della vista quando era solo un ragazzino, ricevendo come dono (o come maledizione) il potenziamento dei sensi superstiti, oltre che a un ulteriore "senso radar". Matt Murdock, che è cresciuto senza una madre e ha visto suo padre assassinato brutalmente. Matt Murdock, un uomo in grado di amare (e odiare) come pochi, e condannato a perdere tragicamente ogni suo amore. Matt Murdock, un uomo di fede, un uomo di Dio, che ha scelto il diavolo come simbolo. Matt Murdock, il cui cuore è pieno di furente rabbia, una rabbia che lo fa sentire costantemente un peccatore, perché ontologicamente antitetica a quella fede cristiana marchiata nella sua anima.
Una di queste storie è senza dubbio alcuno Il Diavolo Custode (Guardian Devil), arco narrativo andato in scena sulla serie Daredevil lanciata nei tardi anni '90, in quel rilancio editoriale Marvel Comics che prese il titolo di Marvel Knights. Un'opera entrata di diritto nella leggenda, firmata dal regista Kevin Smith (Clerks, Tusk, Dogma) e da un celeberrimo artista quale è Joe Quesada.
Quello che Kevin Smith è riuscito a ideare e scrivere, quando chiamato a cimentarsi sul medium fumettistico, è una storia originale e dotata di una carica emozionale che raramente si manifesta. I testi de Il Diavolo Custode sono frizzanti e coinvolgenti, sinceri e partecipati, grazie a un ritmo costante e dinamico, una carrellata di apparizioni eccellenti (che testimoniamo la profonda e rispettosa conoscenza dell'Universo Marvel da parte di Smith), e un gustoso condimento a base di bombe e citazioni di cultura pop, specie cinematografica (da un regista capace, non ci si poteva aspettare niente di diverso).
Come si può parlare dell'arte di Joe Quesada senza risultare scontati e ripetere quello che è oramai marchiato a fuoco nella mente di ogni esperto lettore di fumetti? L'artista è uno di quelli che ha fatto la storia dei comics moderni, una vera e propria leggenda. Il suo stile, realista al punto giusto, ma anche dotato di un tratto ipercinetico e con venature "cartoony", è uno dei simboli immortali del fumetto degli anni '90. Ne Il Diavolo Custode, Quesada dimostra tutto il suo talento, oltre a un invidiabile stato di forma: lo storytelling dell'opera è dotato di una carica visiva che esalta il lettore, lo emoziona e lo commuove. La carica espressiva dei character, oltre alla loro potente fisicità, li dota di uno spessore fuori scala (oltre che di una sensualità non comune, per ciò che concerne i personaggi femminili).
In soldoni, questo non è un semplice fumetto, ma una storia che è criminoso non leggere. E rileggere. E rileggere ancora. Non diteci poi che non vi avevamo avvisato.