Dance of Death: Du Lac & Fey, Lancillotto e Morgana alle calcagna di Jack lo squartatore - Recensione
Lancillotto e Morgana nella Londra vittoriana, sulle tracce di Jack lo squartatore: la recensione di Dance of Death: Du Lac & Fey
La particolarità attraverso la quale la produzione si vende al giocatore sta nella dissonanza tra i leggendari protagonisti, Lancelot Du Lac (il nome completo del prode Lancillotto) e la strega Morgana (capace di assumere la forma della cagnolina Fey) e un contesto storico diverso rispetto a quello tradizionalmente a loro abbinato. La storia è infatti ambientata alla fine del diciannovesimo secolo, i due dovranno destreggiarsi tra misteriosi omicidi e visioni mostruose per porre fine ai delitti di Jack lo squartatore. Raccogliendo prove e testimonianze e visitando luoghi che emanano tutta l'atmosfera della Londra Vittoriana vivranno un'avventura particolare, ma che non riuscirà a far accendere davvero la miccia del pathos nel giocatore.
La narrazione si snoda gradualmente, ma lascia sempre sempre vari punti poco chiari, anche perché sono molti, forse troppi, gli oggetti da osservare e i macchiettistici personaggi con i quali dialogare. La possibilità di interrogare gli umani nei panni di Lancelot e di parlare con gli animali in quelli di Fey non basta ad alzare il ritmo e la varietà di un gioco fin troppo guidato, nel quale il progresso nella storia è determinato solo dalla raccolta di una serie di elementi necessari, senza poter accantonare nemmeno per un attimo la missione principale per esplorare liberamente la città. Occasionalmente si entrerà in combattimenti, brevi e rari, basati sul tempismo e liquidabili in pochi secondi, i cui esiti non avranno nemmeno ripercussioni sul prosieguo della storia.
La scrittura di Philip Huxley (autore di Batman: Arkham Knight e Killzone) e la commistione tra elementi leggendari e storici, conditi da contenuti sessuali e violenti espliciti (ma mai eccessivi) creano un insieme intrigante, ma che un gameplay sempre un po' troppo lento e diverse problematiche tecniche non riescono a valorizzare. A volte è l'accuratezza del puntatore a disturbare, mandano i personaggi nella direzione opposta rispetto a quella indicata, a volte la staticità di una camera che non permette di cambiare angolazione e godere di una visibilità migliore dei fondali. Ci sono poi notevoli problemi di sincronizzazione tra labiale dei personaggi e doppiaggio, ed è un peccato, perché la qualità complessiva delle voci è buona.
[caption id="attachment_194726" align="aligncenter" width="1600"] I combattimenti non innalzano il ritmo e la varietà del gioco[/caption]
Il gioco si propone con uno stile cartoon, tutto sommato apprezzabile nella maniera in cui tratteggia personaggi e fondali, ma altalenante nella resa visiva: alcune scene appaiono infatti molto più piatte e meno dettagliate di altre. Questa e le altre varie problematiche impediscono a Dance of Death: Du Lac & Fey di fare qualcosa in più con il buono che sicuramente propone in termini di scrittura e idee, grazie al quale suscita un interesse genuino nel giocatore; fa fatica però a farlo appassionare, e allora l'avventura di Lancelot e Morgana rimane nel limbo dell'irrilevanza.