Dampyr 217: Yossele il muto, la recensione

Abbiamo recensito per voi Dampyr 217: Yossele il muto, di Mauro Boselli e Fabrizio Longo

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Dampyr 217: Yossele il muto, anteprima 01

L'ultimo numero di Dampyr spalanca le porte su uno scorcio del passato più segreto di Praga, riallacciandosi agli albori della serie; per la precisione alla quinta uscita, Sotto il ponte di pietra (agosto 2000), firmato dall'editor e prima penna del personaggio, Mauro Boselli, e da un veterano del Figlio del Diavolo, Luca Rossi.

Lo scrittore milanese riprende le fila dell'affascinante vicenda del Golem, creato nel XVI Secolo dal rabbino Yehuda Loew per proteggere gli ebrei del ghetto della capitale boema. La scelta delle matite non poteva essere più felice: sono quelle del bravissimo Fabrizio Longo, che abbiamo potuto ammirare su Dampyr Speciale del 2016, La porta dell'Inferno, sceneggiato da Moreno Burattini.

Yossele il muto è dedicato al mitico gigante di argilla del folclore giudaico. Per oltre sessanta pagine, Boselli ripercorre la storia dell’erculeo e mite automa fornendo la spiegazione dampyriana a ciò che riporta da sempre la tradizione, ovvero della sua degenerazione in un mostro folle e inesorabile, seminatore di morte e distruzione.

La storia si svolge con una fluidità avvolgente: si viene rapiti dal racconto e dai ricordi dell'irresistibile diavolo Nikolaus e dei suoi arzilli spok, figure effimere ma più consistenti di un semplice fantasma. La variegata compagnia che anima l’evanescente birreria dell’Aquila Verde rievoca dagli inizi la triste parabola del Golem. Non importa se si conoscono già i presupposti e la conclusione, tutto si svolge e si sviluppa come una fiaba perduta e stupefacente per oltre due terzi del fumetto.

Dampyr 217: Yossele il muto, anteprima 02

In seguito, il piano temporale diventa stabilmente il nostro presente ed entrano direttamente in campo le potenze infernali, impersonate dall'astuto Abigor, Gran Signore degli Inganni, e soprattutto dal Duca Nergal, uno dei nemici più implacabili e mortali del protagonista, il Maestro della Notte a capo della polizia segreta degli Inferi. A fronteggiarli, le forze del bene: Harlan Draka e lo stesso Rabbi Loew, spalleggiati dall'amico Caleb Lost, il potentissimo amesha, l'angelo direttore e guardiano del Teatro dei Passi Perduti.

Quello che sembrava un episodio di intermezzo e di evasione dal filone narrativo primario, esplode in uno scontro epico e diventa un capitolo seminale che si richiude con un esito inaspettato, sconvolgente e forse determinante per il futuro dell’intera saga.

Boselli scatena ancora una volta la sua singolare arte affabulatoria e cesella l'ennesimo prezioso albo che si aggiunge alla fantastica rappresentazione horror fantasy a cui, esattamente diciotto anni fa, ha dato vita insieme a Maurizio Colombo.

Il supporto dei disegni di Longo è fondamentale: la sua classe e la sua tecnica sono imprescindibili per conferire a Yossele il muto la giusta aura di magia e di mistero; il suo tratto levigato e intenso conferiscono alle tavole l’essenziale e conturbante patina che il tempo e la leggenda hanno conferito a una delle figure più suggestive e intramontabili della letteratura e dell'immaginario fantastico mondiale.

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