Dampyr 210: Il figlio di Erlik Khan, la recensione
Abbiamo recensito per voi Dampyr 210: Il figlio di Erlik Khan, edito da Sergio Bonelli Editore
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Il fumetto ci parla dunque di Kerey Khan, Signore della Discordia, il più terribile dei nove rampolli del super vampiro: nove parti di se stesso generate grazie alle sue immense facoltà. A captare in anticipo la grave minaccia è la veggente Ann Jurging, che ha intessuto una relazione stabile con un altro comprimario molto amato della saga, il poliziotto colombiano Bobby Quintana. Saranno entrambi parte della trama come il padre di Harlan, il magnetico Draka.
Il Dampyr di Giusfredi è mainstream nel senso più positivo del termine, attento a esaltare in un dettaglio gli elementi horror e quelli sovrannaturali della testata, che - ricordiamolo - è l'unica collana di Sergio Bonelli Editore con un protagonista, alleati e nemici, in possesso di poteri metaumani. Non a caso, l'affascinante Jurging richiama alla memoria un felice connubio di atteggiamenti cari a icone dei comics quali Fenice e Tempesta degli X-Men, mentre Kerey Khan ci rimanda a un'inquietante fusione del Joker di Greg Capullo e Tensing di Akira Toriyama.
Tuttavia, il merito della bontà di questo albo va condiviso con Andrea Del Campo, cresciuto tanto dalla sua prima prova in collaborazione con Andrea Artusi, La Bestia del Gevaudan (Dampyr 159, giugno 2013). Il suo tratto è particolarmente pulito, brillante e vigoroso, mentre i suoi soggetti presentano una cura e un'espressività preziosa, e, grazie all'egregia regia, sembrano dotati di uno spessore tridimensionale. Le tavole dell'artista sono un susseguirsi e un gioco di sovrapposizioni di piani e livelli prospettici che raggiungono l'apice nelle scene corali, dove immensi eserciti contrapposti si fronteggiano.
Il figlio di Erlik Khan é l'ennesimo tassello di qualità all'interno di una serie che ha fatto proprio della qualità narrativa e grafica un suo punto fermo.