Dampyr 198: Lyonesse, la recensione
Con Lyonesse giunge al terzo capitolo l'avvincente arco di storie dedicato al primo Dampyr apparso sulla Terra: Taliesin il Bardo
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Continua il resoconto dei fatti da parte di una testimone d'eccezione, Amber Tremayne, o, com'era conosciuta allora, Amber di Gwynedd. La vicenda si sposta avanti nel tempo di alcuni anni: dopo la morte di Re Artos nelle Gallie, i compagni e gli uomini rimastigli fedeli raccolti sotto la bandiera del Drago Rosso cercano rifugio nella città di Lyonesse. È la leggendaria capitale del regno di Kernow (l'attuale Cornovaglia), retta dal saggio e fiero padre adottivo di Tristano, Marcus Cunomorus, noto come il Lupo del Mare per la sua spietata lotta ai pirati. Proprio la cattura di una loro nave permette a Drustan di liberare una prigioniera speciale, la bella principessa Essylt. Si tratta nientemeno che della figliastra di Mordha, il maestro della Notte, padre di Taliesin, autoproclamatosi sovrano d’Irlanda. Il vampiro pretende da Lyonesse la restituzione della fanciulla e un atto di sottomissione, a meno che un suo campione di sangue reale non affronti l’imbattibile Morholt, un gigantesco guerriero nascosto dietro una maschera di ferro.
Lo scopriremo nel prossimo numero, che sarà nuovamente firmato da Michele Rubini. L'artista, originario di Narni, ha debuttato in Sergio Bonelli Editore su un'icona come Zagor e lo scorso anno ha realizzato l'albo d'esordio di Morgan Lost, ultima creazione di Claudio Chiaverotti e della casa editrice milanese. Rubini sfoggia uno stile raffinato e una tecnica eccellente che gli permettono di svariare di epoca in epoca con estrema semplicità, dando il meglio di sé nelle vignette più dinamiche o prospettiche, mostrando una cura dei dettagli e della profondità davvero notevole. Il suo contributo grafico è indispensabile per il risultato finale, un fumetto estremamente coinvolgente, sintesi esemplare di intrattenimento e cultura.