Dampyr 181: La lunga notte dell'odio, la recensione

La lunga notte dell'odio è connesso saldamente a Pioggia di Demoni che vede all'esordio su Dampyr Rita Porretto e Silvia Mericone

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Era l'aprile del 2000 quando in edicola usciva il primo numero di Dampyr, Il Figlio del Diavolo, scritto dai due ideatori della collana, Mauro Boselli e Maurizio Colombo e disegnato da Majo (alias Mario Rossi). Il fumetto, che questo mese compie ben 15 anni di vita editoriale, può considerarsi la sintesi perfetta delle due anime della casa editrice milanese, quella fortemente radicata nella tradizione e quella rivolta all'innovazione e ai generi emergenti.

Nella avventure di Harlan Draka troviamo la curiosità storica, geografica, letteraria e il puro elemento fantastico, il tutto sempre sorretto da una documentazione e una cura straordinarie. Oggi il mondo che ospita le sue gesta è un ricco e complesso universo horror-fantasy, dove al mirabile impianto iniziale ogni membro del team creativo ha contribuito aggiungendo il proprio tassello. Così hanno fatto Rita Porretto e Silvia Mericone, le ultime ad essere entrate a far parte della squadra (non perdetevi l'intervista a loro dedicata di sabato scorso)

La lunga notte dell'odio riporta in scena dopo anni di assenza, una figura molto amata dai fan come l'amesha Anyel. Insieme al protagonista è deciso a porre fine una volta per tutte all'orrore di cui è responsabile il demone ramingo, conosciuto in Pioggia di Demoni (Dampyr 116, novembre 2009). Questo episodio ne è a tutti gli effetti un sequel ma ci spostiamo dalle pianure dell'Illinois alle vicine distese dell'Iowa.

L'arrivo dello spirito delle tenebre è nuovamente annunciato da una violenta tempesta che ha poco di naturale. A favorirla sono ancora una volta i sinistri parafulmini che vengono regalati agli abitanti di Winter. Strumenti magici e diabolici sono le chiavi che aprono portali verso la dimensione oscura e riescono a concentrare scatenandolo contro il prossimo, il male che si annida negli animi di caratteri borderline. La vicenda ruota attorno alla vecchia Cathy, una ragazzina negli anni '60, una ribelle, oppressa dai propri genitori e in contrasto con le sorelle, oggi trasformatasi in un'inquietante megera che nasconde un segreto ancora più raccapricciante.

Il racconto fluisce in modo impeccabile e viene continuamente vivacizzato da piccoli, terrificanti colpi di scena che preparano il gran finale. È un albo cupo, dove non c'è spazio per una pausa distensiva, come accade invece spesso durante la saga. Il tratto di Nicola Genzianella è particolarmente graffiante, diventa quasi un stridio nelle lunghe scene di pioggia, estremamente suggestive, come la tipicità che riesce a infondere ai volti e alle loro angoscianti espressioni che raggiunge l'apice in Cathy.

Rita Porretto e Silvia Mericone sono esordienti sul titolo Bonelli non per quanto concerne il mestiere. Le due autrici di Dr.Morgue, la sorprendente miniserie targata Star Comics di alcuni anni fa, dimostrano una perfetta sintonia con il personaggio e la sua continuity. È un acquisto di peso per Dampyr e la fiducia di Boselli nell'affidare loro un numero celebrativo come questo viene pienamente ricambiata, in maniera estrema.

Il potente soggetto di Boselli ha regole ed esigenze ferree a cui le due scrittrici si sono adeguate con invidiabile professionalità, ma siamo sicuri che riusciranno a esprimere tutta l'originalità che le contraddistingue.

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