Dad, Professione papà vol. 1, la recensione

Abbiamo letto e recensito per voi il primo volume raccolta delle strip di Dad, edito da Tunué

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Voglia di strip? Tunué ha una proposta interessante per voi. Si tratta di Dad, Professione papà, una delle ultime uscite della collana Tipitondi. Un padre single, quattro figlie, prole di altrettante madri che hanno deciso di abbandonare un uomo pigro, sognatore, giocherellone, a volte imbarazzante e con il pallino di fare l'attore. Uno spiantato, insomma, poco concreto, un marito decisamente indesiderabile. Quanto ad abilità di padre, però, non siamo messi poi male. Perché al di là della memoria precaria, della costanza diversamente valutabile, di una cucina non proprio appetitosa e di una vaga tendenza a impicciarsi, Dad è un papà fantastico, che non farà mai mancare affetto alle sue quattro figlie.

Le strip dell'autore francese Nob, nome d'arte di Bruno Chevrier, sono molto, molto simpatiche. Realizzate con uno stile cartoonesco non eccessivamente connotato come transalpino, mettono in scena le gesta di questo papà un po' in difficoltà e di quattro tipi umani femminili parecchio diversi tra loro. La maggiore, Pandora, è una secchiona un po' supponente; la segue Ondine, alla moda e vanesia, ma per nulla stupida; la sportiva di casa è la piccola Roxanne; ultima, ma non ultima è la poco più che neonata Bebeatrice. Se il vostro senso di stereotipo pizzica, non possiamo darvi torto, semmai rassicurarvi dicendovi che Nob è bravo nel far risaltare i contorni delle figure, senza lasciare che le quattro sorelle rimangano bidimensionali.

La qualità migliore di Dad, Professione papà, che non ha la potenza comica per strappare la risata fragorosa, né uno sguardo sufficientemente tagliente per farsi satira di costume, sono i personaggi e i rapporti tra gli stessi. Ha grazia questo fumetto, nel dipingerci di fronte le fatiche quotidiane di un padre chiaramente inadeguato sotto molti punti di vista, ma splendidamente devoto alle ragazze che gli riempiono casa, dedito alla loro felicità e serenità. Come spesso succede in questi casi, è soprattutto una lettura d'insieme delle strisce a risvegliare la naturale simpatia che la famiglia protagonista suscita, una pagina dopo l'altra. Complici degli intermezzi tra le normali tavole umoristiche, tendenzialmente autonome, ma a volte legate da una continuità diretta, attraverso i quali Nob fa delle brevi e sentite incursioni nel passato di Dad, ci mostra le figlie più cresciute in età infantile, illustra alcuni istanti dolceamari della bizzarra famigliola. Si tratta di momenti narrativi che sanno comunicare tenerezza senza risultare nemmeno lontanamente stucchevoli e retorici. Una bella qualità per un fumettista di questo genere.

Le disavventure di Dad si seguono molto volentieri, insomma, tra toni da commedia gentile e momenti romantici che non guastano. Il tutto confezionato in uno stile grafico coloratissimo e dalle linee morbide, immediatamente gradevole e assolutamente classico per il genere. Dad, Professione papà è una lettura adatta a lettori di ogni età, che genitori stressati adoreranno riconoscendosi delle nevrosi del protagonista e cuccioli d'uomo con tutti i difetti che i figli hanno il dovere di avere sfoglieranno sorridenti.

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