Il cuore della Città, capitolo 1: Luci di vetro, la recensione

Abbiamo recensito in esclusiva il primo capitolo di Il cuore della Città, la nuova serie Wilder firmata da Savino e Rincione

Condividi

Le città, specie quelle più grandi e conosciute, sono senza dubbio tra i luoghi più affascinanti al mondo, delle meraviglie artificiali che spesso non hanno nulla da invidiare a quelle naturali. Le grandi metropoli e le capitali sono le location che molti di noi scelgono come tappa per le proprie vacanze, desiderosi di farsi rapire da esotiche atmosfere. Le città assolvono al meglio a questo compito. Chiunque ne visiti una che non è la sua, magari in un altro Paese, ne coglie solo le sfumature più luminose e attraenti: perché le città ingannano e mentono. È difficile, se non impossibile, da stranieri in terra straniera, riuscire a percepire una città nella sua completezza, riuscire ad arrivarne al cuore comprendendo che non è "tutto oro ciò che luccica" e che ognuna nasconde segreti, spesso terribili e sporchi, tra i suoi vicoli più bui e stretti. E quando riusciamo a cogliere tutte le menzogne è ormai troppo tardi, perché significa che siamo diventati parte della città, che ci ha catturato come un ragno nella sua ragnatela fatta di strade, palazzi, negozi, parchi e altro ancora.

Da queste premesse prende vita Il cuore della Città - quarta delle quattro nuove serie originali proposte da Wilder, dopo AustraliaElliot e Black Rock - firmata da Francesco Savino (testi) e Giulio Rincione (disegni, colori e lettering), un affresco narrativo singolare e inquietante che fa immergere il lettore in un mondo con poche luci e tante ombre, popolato da strane creature.

La storia comincia con l'arrivo di un protagonista senza nome - un giovane uomo che sembra nascondere più di un segreto - nella Città, ben conscio che questa è molto più di ciò che mostra alla quasi totalità delle persone che la popolano, e che al suo interno vi sono oscure presenze e gravi pericoli, che aumentano esponenzialmente man mano che ci si avvicina al suo cuore, percorrendo una delle sue arterie. Non sappiamo perché il protagonista sia giunto in questo luogo, così come non conosciamo le sue reali intenzioni: tutto ciò che ci è dato sapere, in una storia densa di mistero, è che quest'uomo riesce a vedere qualcosa precluso allo sguardo di molti; ed è proprio grazie a lui che il lettore inizierà a scoprire i tanti oscuri misteri della Città. Lungo il suo viaggio, il protagonista incontrerà dei potenziali alleati, così come un temibile avversario - che, siamo pronti a scommettere, non sarà il solo.

Ai testi, Savino costruisce una storia densa e bilanciata, che cresce a poco a poco alimentata da un costante senso di angoscia che passa quasi per osmosi dal protagonista al lettore. Le parole, ne Il cuore della Città, sono essenziali e quasi ermetiche, nell'accezione più positiva del termine. Il primo capitolo della serie è funzionale a gettare le fondamenta di quello che sarà un viaggio periglioso, un'odissea straziante che costringerà il protagonista a scoprire e affrontare tutte le insidie che la Città nasconde, volente o nolente. Allo stesso tempo, questa storia ha un forte sapore metaforico che riflette potenzialmente - e in chiave persino allegorica - quello che potrebbe essere il punto di vista di qualsiasi giovane uomo o donna costretto ad abbandonare la sua casa per trasferirsi, magari per esigenze lavorative, in una grande città venendone inevitabilmente catturato e trovandosi catapultato in una realtà molto diversa rispetto a quella a cui era abituato.

Ai disegni, Rincione continua a mostrare quanto il suo stile originale e virtuoso, già di recente apprezzato su Paperi di Schockdom, sia in continua evoluzione: l'artista si diverte a sperimentare giocando con una commistione di stili che spaziano dal tratto tradizionale e sostanzialmente realistico a un registro più "simil-pittorico" con costanti sovrapposizioni grafiche e uno storytelling estremamente fluido e cangiante. Nella storia appaiono protagonisti umani e altri ben più mostruosi, e proprio nella realizzazione del design di questi ultimi, Rincione si è scatenato dando vita a figure terrificanti e grottesche che si muovono tra le ombre. La colorazione de Il cuore della Città è inoltre un elemento importantissimo, in grado di creare un'atmosfera oscura e sinistra grazie a tinte che utilizzano una palette scura e fredda, semplicemente perfetta per questo tipo di storia e di ambientazione.

Continua a leggere su BadTaste