Cthulhu - L'abisso della ragione: Il richiamo delle tenebre, la recensione

Abbiamo recensito per voi Cthulhu - L'abisso della ragione: Il richiamo delle tenebre

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Lo scorso 23 maggio, Editoriale Cosmo ha portato in edicola Cthulhu - L'abisso della ragione: Il richiamo delle tenebre, fumetto scritto da Giulio Antonio Gualtieri e Marco Nucci per i disegni di Valerio Befani che narra il primo episodio di una storia ad ampio respiro ambientata nell'universo lovecraftiano che in passato ha dato i natali a entità come Cthulhu, tomi come il Necronomicon e luoghi come Innsmouth.

Se la cifra linguistica scelta dall'autore di Providence nel redigere i suoi racconti agli albori del secolo scorso era in gran parte evocativa, calando il lettore nell'atmosfera maledetta piuttosto che metterlo faccia a faccia con l'orrore, il medium Fumetto richiede una componente visiva forte e chiara che possa ben incorporarsi alla parte testuale.

Questo fattore, preso in considerazione assieme alla tradizione di una realtà fortemente radicata nelle edicole come Editoriale Cosmo, porta per forza di cose la componente visiva verso un approccio molto vicino al reale, accompagnato da scene d'azione, violenza e nudi che hanno fatto la fortuna del Fumetto popolare degli ultimi trent'anni.

In tal senso, va sottolineata la scelta vincente di optare per Valerio Befani ai disegni: l'artista civitavecchiese offre in poco più di 140 pagine un passaggio armonioso e continuo tra il tratto realistico, ben delineato e ricco di dettagli, a quello più sporco ed evocativo di un'ambientazione costituita da oscurità e terrore.

Questo connubio, che idealmente riprende la natura duale dei racconti di H.P. Lovecraft in cui l'orrore immaginario riflette in modo allegorico le pessime condizioni socioeconomiche della sua città d'origine, bilancia in modo soddisfacente le due nature della storia: l'indagine che si svolge tra gli uomini e gli orrori legati a figure che trascendono la realtà, irrompendo nel quotidiano.

È palese che Gualtieri e Nucci conoscano bene la materia narrativa di base, visto il modo in cui hanno inserito gli elementi cardine della poetica lovecraftiana all'interno di un racconto che potrebbe appartenere senza grossi sforzi al celebre Ciclo di Cthulhu. Come anticipato poco fa, è presente un'indagine (impulso narrativo della storia), un manicomio (che prende in prestito il nome della celebre località portuale plasmata sulla base di Providence) e qualcosa che, per l'appunto, trascende il reale: tentacoli mostruosi e abissi oscuri in grado di fagocitare interi esseri umani.

Per chi conosce bene tale tipologia di racconto breve non è difficile immaginare in quale direzione andrà a dipanarsi la trama, con tanto di trucchi narrativi (finali fittizi e depistaggi) che, in passato, hanno tenuto incollati alla lettura tanti acquirenti di Weird Tales.

Ma sono proprio questi stereotipi così dichiarati e ben incastrati tra loro a rendere Cthulhu - L'abisso della ragione: Il richiamo delle tenebre un tributo ben riuscito a personaggi e ambienti che rasentano il secolo di storia, lasciando le porte aperte a nuove storie di genere che possano espandere ulteriormente un universo narrativo che non smette mai di affascinare e stregare il lettore.

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