Crossed + Cento vol. 1: Fondazione e Impero, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Crossed + Cento, spin-off della serie originale creata da Garth Ennis, firmata da Alan Moore e Gabriel Andrade

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L'universo narrativo creato da Garth Ennis nella fortunata serie Crossed, che mostra un presente distopico e post-apocalittico, nel quale, improvvisamente e senza una precisa ragione, la maggioranza del genere umano si è trasformato in esseri privi di ogni bussola etica e morale, si arricchisce in modo assai particolare con Crossed + Cento, spin-off della testata ammiraglia scritto da (niente di meno che) Alan Moore e disegnato da Gabriel Andrade.

Nel mondo di Crossed + Cento, è passato circa un secolo dal giorno nel quale gli Scrociati hanno iniziato a manifestarsi e a contagiare sempre più persone, mettendo a serio repentaglio l'esistenza stessa dell'umanità, mai così vicina all'estinzione. Inaspettatamente, però, alcune migliaia di individui sono riusciti a sopravvivere, ricostruendo una società civile, e, se vogliamo, anche più funzionale di quella precedente. Al contrario, inoltre, la "popolazione scrociata" è divenuta considerevolmente più esigua, a causa dell'incapacità, da parte di questi esseri, di avere quella consapevolezza di base che potesse garantirne il futuro: difatti, gli Scrociati sono sempre sembrati manchevoli di qualsiasi tipo di razionalità, anche di quella che potesse proteggerli dalle intemperie, carestie e malattie, oltre al fatto che gli stessi hanno la tendenza di nutrirsi della propria progenie.

Nel 2108, dunque, sembra davvero esserci una nuova speranza per il genere umano. Nel tempo, infatti, i sopravvissuti hanno imparato a fare di necessità virtù, dando vita a un nuovo mondo, molto diverso, seppur non antitetico, al precedente. Rispetto al secolo precedente, tante cose sono cambiate: la società è divenuta più egualitaria, con il sesso femminile che ha saputo prendere in mano la situazione più di quello maschile, le religioni hanno perso progressivamente importanza, e, quando sopravvissute, si sono adattate ai tempi, e lo stesso essere umano si è saputo sincronizzare meglio con il mondo attorno a lui, mettendo fine all'inquinamento globale (anche se i sintomi di tale piaga sono ancora avvertiti, come il surriscaldamento o le conseguenze dell'uso massimo di energia nucleare). Una delle novità più rilevanti è che lo stesso linguaggio del genere umano è mutato in maniera significativa rispetto al passato, con la nascita di un nuovissimo, ma efficace, vocabolario utilizzato in modo unitario da tutta la popolazione.

Gli abitanti di questo nuovo mondo non sono però immemori del passato, ma, anzi, cercano di farne tesoro, dandosi alla ricerca massiva e catalogazione di tutto ciò che era prima della "Sorpresa". Lo sa bene Future Taylor, la protagonista di Crossed + Cento, la quale è un'archivista che si dedica al progressivo recupero di "ciò che era", specie dal punto di vista letterario. Nel corso delle sue indagini, Future, assieme ad alcuni abitanti della sua comunità, quella di Chooga, in Alleghaia (ciò che un tempo era il Tennessee), scoprirà però che non tutti i conti tornano quando si va ad analizzare la situazione degli Scrociati. Questi, infatti, nonostante tutti i loro deficit, sono riusciti a sopravvivere nel corso di un secolo, in qualche misterioso modo. E se anche questi mostri senza ritegno avessero imparato in qualche modo a sopravvivere? E se qualcuno fra questi fosse asceso dalla massa e avesse costruito un qualche tipo di "società scrociata"? Quali potrebbero essere dunque le intenzioni di questa razza? Future lo scoprirà ben presto, suo malgrado.

In Crossed + Cento, Alan Moore si conferma (come se ce ne fosse bisogno) un maestro nel saper dare vita a contesti narrativi a tutto tondo, con una precisa caratterizzazione del contesto e dei personaggi che entro questo si muovono. Lo scrittore inglese immagina un mondo pienamente funzionale e credibile, che è emerso dalla fine del mondo: la credibilità che Moore riesce a infondere alla sua storia, l'attenzione ai dettagli e la ricercatezza nella narrazione regalano al lettore un affresco dotato di una vitalità e una coerenza encomiabili. Allo stesso tempo, lo sceneggiatore non manca di arricchire la sua opera con aspetti e analisi sociologiche (con tanto di critiche e invettive poco velate), mettendo a confronto l'universo di Crossed con il nostro. Non mancano, inoltre, tante piccole chicche e citazioni inserite qua e là nel corso della narrazione, che, come minimo, fanno sorridere.

Questo grande realismo, seppure in una storia di genere horror fantascientifico, è ulteriormente esaltato dall'elegante e precisa matita dell'artista brasiliano Gabriel Andrade, il quale si dimostra una piacevole scoperta: i disegni di Crossed + Cento sono apprezzabilissimi e forniscono al lettore un dipinto dotato di grande carica visiva, anche nella crudezza e violenza delle situazioni narrate. Dal punto di vista grafico, lo storytelling è pulito e perfettamente congeniale al tipo di storia ideata da Moore.

In conclusione, il primo volume di Crossed + Cento, intitolato Fondazione e Impero, è una lettura fresca, piacevole e coinvolgente che apre una nuova prospettiva su questo particolarissimo universo narrativo.

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