Cosplayers, la recensione
Abbiamo recensito per voi Cosplayers, opera di Dash Shaw edita da Coconino Press
Da diversi anni, le fiere di settore legate al mondo dell'intrattenimento sono state sdoganate all'interno della cultura pop di massa, aprendo le porte a ibridazioni tra più media, con una conseguenza tangibile, tra le tante: l'ampliamento del pubblico di riferimento. Chi frequenta oggi simili eventi ci va con uno spirito diverso rispetto al passato, perché sono stati metabolizzati nella quotidianità e nella comunicazione. Non si è più paria di una società in mezzo ad altri pari, ma un individuo tra altri eterogenei.
Con Cosplayers, edito in italia da Coconino Press, Dash Shaw parla del disincanto e della normalità che viaggia accanto all'ossessione. L'autore racconta una realtà cruda e sqisitamente quotiana: i suoi personaggi sono persone normali che cercano i quindici minuti di celebrità, investendo tempo e passione in quello che fanno senza eccessi dovuti alla fissazione. L'intero volume, che si presenta come se fosse l'incontro tra un magazine, un diario adolescenziale e un racconto a fumetti diviso in episodi, è imperniato sull'esperienza di due ragazze come tante in un modo di individui molto particolari.
Quando Ratigher, direttore della casa editrice, parla dell'autore si riferirsce a lui come un autore che scrive grandi storie, utilizzando il linguaggio del Fumetto in modo inedito. È difficile non essere d'accordo con questa posizione, una volta ultimata la lettura di questo fumetto. Nel volume esplode tutto l'istinto adolescenziale che ruota attorno al tema dell'identità e del trasformarsi per piacere agli altri: le protagoniste della storia girano video amatoriali da pubblicare su YouTube, inventando storie senza avere nessuna nozione di sceneggiatura, regia o recitazione. Allo stesso modo, quando si calano nel mondo del cosplay il loro sguardo resta completamente disincantato e distante da quello altrui, muovendosi in direzione opposta alla perfezione tecnica e stilistica dei costumi, con il denominatore comune dell'ossessione. Tutto è un gioco, anche quei fumetti che per tanti rappresentano delle reliquie, mentre per loro non sono altro che giornaletti.
Cosplayers restituisce la giusta dimensione a un fenomeno di costume che, nel tempo, è diventato estremamente autoreferenziale, chiudendosi in una bolla d'importanza sostenuta unicamente dal passaparola e dall'adorazione dei fan. L'intero volume, pagina dopo pagina, dissacra la controcultura moderna, mostrandola attraverso gli occhi di chi ha toccato solo di striscio questo nucleo così occupato a guardare il proprio ombelico dal non accorgersi dei cambiamenti esterni.
Il contenuto profondo della graphic novel potrebbe non piacere a chi vive la magia e l'incanto di questo mondo fatato, confermando ancora di più l'urgenza di un ritorno con i piedi per terra.