Cosavogliodipiù - La recensione

Lui, sposato e con due figli, lei alle prese con un compagno amorevole ma piatto, diventano amanti. Due interminabili ore di noia infinita, senza che ci sia nulla di interessante da dire...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Cosa voglio di più
RegiaSilvio Soldini
Cast
Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Monica Nappo, Tatiana Lepore
uscita30 aprile 2010La scheda del film

Ci sono film fatti per un grandissimo pubblico e che per questo cercano spesso di piacere a tutti, senza rischiare nulla (insomma, il 90% dei blockbuster che vengono girati a Hollywood). Ci sono invece titoli che puntano a platee ben specifiche e di nicchia, che si tratti di horror estremo o di certe pellicole d'autore.

Ma una categoria particolarmente interessante sono quei film che chiaramente non hanno nessun pubblico specifico, perché i registi non hanno intenzione di comunicare una storia, ma soltanto di parlare del loro ombelico. Avrete già capito che Cosa voglio di più rientra perfettamente in questa categoria.

E' difficile dire se l'atmosfera della pellicola dipenda dallo stato d'animo attuale di Silvio Soldini e/o se il realizzatore si riconosca in uno dei protagonisti della vicenda. Speriamo per lui che sia il contrario e che invece sia un momento particolarmente felice della sua vita, in cui come contrappunto vuole analizzare situazioni drammatiche e allontanarsi il più possibile dalla leggerezza di Pane e Tulipani.

Cosa voglio di più sembra uno di quei film degli anni settanta in cui non succede nulla, se non qualche scena forte di violenza o di sesso (che è appunto l'unica cosa per cui questo titolo farà parlare di sé, anche se non basterà certo uno scandaletto sui momenti di nudo per trascinare le folle in sala). In questo senso, viene da pensare a una sorta di corrispettivo de L'uomo che ama, che aveva anch'esso come protagonista Favino.

Solo che questo film è anche peggio, perché non si sforza di costruire delle vicende minimamente interessanti, ma mette in scena delle macchiette insignificanti che non risultano minimamente credibili, né da soli né in coppia. La peggiore è senza ombra di dubbio Alba Rohrwacher, che conferma di essere l'attrice più sopravvalutata del panorama italiano, senza che ci siano spiegazioni razionali a questo fenomeno. Un po' meglio Pierfrancesco Favino, ma sarebbe meglio che in futuro si scegliesse con più attenzione i ruoli (cosa che ultimamente proprio non riesce a fare), altrimenti il futuro della sua carriera non sarà particolarmente roseo. Quasi ammirevole invece Battiston, in un ruolo talmente ridicolo da essere difficilissimo. In effetti, creare un personaggio così noioso, che legge libri su Colombo e fa vedere alla compagna dei filmati su Fausto Coppi, è una bella fatica.

Solo nel cinema italiano, comunque, un regista decide di mostrarci un'ora di scene di banale vita borghese (giochi di società, dubbi su avere figli o meno, mutui e tante altre cose 'divertentissime') per farci capire che i protagonisti conducono un'esistenza insoddisfacente. E ovviamente, bisogna sempre parlare di lavoro e società per far vedere quanto si è impegnati, tra precarietà, datori di lavoro bastardi e part-time poco pagati. Per non parlare di incredibili scelte di sceneggiatura, anche nei particolari (il personaggio di Favino che, dopo aver tradito la moglie, deve bagnarsi gli indumenti per dimostrare di essere stato in piscina: ma non potrebbe farlo nel residence dove vede l'amante?).  

A questo punto, mi sembra anche inutile sconsigliare questo film al pubblico. E non solo perché il mio giudizio ormai lo avrete capito, ma soprattutto perché temo proprio non ci sia nessuno interessato a vederlo. Se non qualche critico che passa troppi fine settimana a Capalbio per capire quanto questo film sia ridicolo...

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