Coraline e la porta magica - la recensione

La giovane Coraline si ritrova, grazie a un magico passaggio, in un mondo perfetto. Ma poi... da Henry Selick, l'autore di Nightmare Before Christmas, il primo capolavoro di questo 2009...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloCoraline e la porta magicaRegiaHenry Selick
Voci originali
Dakota Fanning, Teri Hatcher, Dawn French, Jennifer Saunders, Ian McShaneUscita19-06-2009La scheda del film

Perché tutti i cartoni animati non possono essere come Coraline? Domanda oziosa e probabilmente senza risposta. Si potrebbe dire che il mercato non è favorevole a prodotti di questo tipo e vuole soltanto buffi animaletti parlanti e fracassoni. In parte è vero e in effetti certi incassi di prodotti animati sono sconfortanti. Eppure, una pellicola come Coraline e la porta magica dimostra che c'è bisogno, oltre che di produttori coraggiosi, anche di grandi autori personali.
E chi meglio allora di Henry Selick, autore di Nightmare Before CHristmas, uno dei primissimi (se non il primo) cartone veramente adulto ad apparire sulla scena?

Selick, come ogni buon autore intelligente, fa la cosa migliore che potrebbe fare per un fan di quella storica pellicola: non si ripete. D'altronde, Neil Gaiman (autore del romanzo da cui è tratto il film) non è Tim Burton e le differenze per fortuna si vedono. E non certo perché ci sia nulla di male a fare una pellicola burtoniana, ma l'argomento in questione richiedeva un tocco diverso. Coraline diventa così un prodotto che mescola le fiabe classiche ai temi della crescita adolescenziale. Questo mix ha spesso prodotto risultati deludenti, falsi e zuccherosi, ma qui invece è perfetto. Anche perché, semplicemente, non si punta a semplici formule accattivanti, ma a soluzioni che più che colpire, confondono.

Abbiamo spesso visto al cinema, in prodotti del genere, una notevole differenza tra l'universo 'reale' (il nostro) e quello fantastico. Qui, il punto è che l'universo reale sembra quasi più folle (soprattutto in certi personaggi, che solo per ragioni di tempo sullo schermo potremmo definire 'minori') di quello fantasy. Ma, soprattutto, il primo universo è assolutamente più brutto del secondo e decisamente poco appetibile. E' ovvio che, in questo modo, la classica distinzione tra buoni e villain non solo diventa molto confusa, ma quasi non ha ragione di essere. E anche chi dovrebbe rappresentare l'aspetto malvagio, sembra talvolta un personaggio tragico. Di sicuro, il fatto che la cattiva sia una mamma (anche se sui generis) fa capire che non è il classico film d'animazione dei vostri padri (e scusate il gioco di parole).

Ma se le differenze con Nightmare Before Christmas ci sono, questo non significa che manchino alcuni elementi comuni. Di sicuro, Coraline e la porta magica è un prodotto decisamente dark, soprattutto nel finale, in cui si raggiungono vette quasi orrorifiche (e prodotti come Terminator e La cosa vengono citati espressamente, anche se in maniera assolutamente non gratuita). Attenzione, non solo questo non va visto come qualcosa per cui tenere lontani i bambini, ma è proprio il tipo di lavori che sicuramente sono perfetti per loro, così come una fiaba classica. Inoltre, abbiamo a che fare con una pellicola visivamente straordinaria. E' francamente difficile citare tutte le scene meritevoli di menzione, anche perché si rischierebbe di fare una sorta di elenco del telefono e citare almeno metà film. Posso dire tuttavia che i due momenti di spettacolo in scena e la scoperta del giardino sono da applausi.

In tutto questo, ammetto che sentire (in originale ovviamente) Dakota Fanning fornire una prova strepitosa mi ha sorpreso molto. Sarà che ormai a vederla sullo schermo un minimo di fastidio lo si prova (anche per certi ruoli che si sceglie), ma qui dimostra una maturità stupefacente come interprete. E Teri Hatcher, che conosciamo come protagonista di Desperate Housewives, mostra una gamma espressiva sorprendente.

Capitolo 3D. Si è detto che questo è il primo esempio di 3D maturo. Concordo completamente. Ora, non c'è dubbio che un film intelligente come Coraline possa essere goduto anche con una proiezione normale. Ma, se vi è possibile, cercate assolutamente di vederlo nel formato per cui è stato concepito. Qui il mezzo non viene utilizzato per gettarvi qualche oggetto di fronte agli occhi e far ridere i bambini, ma per fornire una maggiore dimensionalità, anche e soprattutto espressiva. Basti pensare al modo in cui il tunnel si allarga o a quando vediamo le gocce di pioggia sulla finestra. Insomma, non è più un gioco, ma una forma d'arte. E' difficile dire se il 3D sarà una tecnologia sempre più diffusa nel mondo del cinema o limitata soltanto a qualche prodotto spettacolare. Certamente, al posto di Jeffrey Katzenberg una telefonata a Selick e soci la farei.

A questo proposito, la mia impressione è che la coppia Gaiman e Selick sia un matrimonio benedetto dagli dei. Di sicuro, dopo una pellicola come Coraline e la porta magica, entrambi dovrebbero pensare seriamente a non nominare più il termine 'live action' e dedicarsi soltanto all'animazione per raccontare le loro storie al cinema. Intanto, Coraline è il primo capolavoro del 2009. E benché sia augurabile che ne arrivino tanti altri superiori nei prossimi mesi, difficile (quasi impossibile) pensare di non ritrovare questo titolo nella top ten dell'anno...

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