Cops - Una banda di poliziotti, la recensione

Cops - Una banda di poliziotti porta sugli schermi una storia che convince e diverte grazie alla sua caratterizzazione dei personaggi. ben interpretati da un cast stellare

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Cops - una banda di poliziotti: la recensione

Cops - Una banda di poliziotti è il nuovo progetto originale prodotto da Sky e Banijay Italia che porta sugli schermi (il 14 e il 21 dicembre, disponibile anche su NOW TV) una storia, volutamente sopra le righe, che sfrutta nel migliore dei modi l'esperienza del cast guidato da Claudio Bisio per proporre un divertimento a tratti demenziale che mantiene comunque la storia ben ancorata sulle emozioni e sulla caratterizzazione dei personaggi.

Il progetto, scritto e diretto da Luca Miniero, si basa sul film svedese Kopps diretto da Josef Fares ma trova la propria identità delineando una piccola comunità di provincia con tutte le sue contraddizioni, tradizioni e complessità. La visione, inizialmente, potrebbe suscitare qualche perplessità, tuttavia da metà del primi dei due appuntamenti la formula alla base della commedia inizia a coinvolgere.
Gli eventi sono ambientati ad Apulia, definita la città più tranquilla d'Italia, dove il comissariato rischia di chiudere per inattività. Il Commissario Cinardi (Claudio Bisio) e i suoi uomini decidono quindi di risolvere la situazione commettendo dei reati, situazione che però non passa inosservata, attirando l'attenzione dell'emissario del Ministero Margherita Nardelli (Stefania Rocca) e del boss Zu Tore, che vive sotto copertura nel paese, mentre il fratello del criminale, Anaconda, cerca di espandere il proprio territorio.

Uno dei punti di forza di Cops - Una banda di poliziotti è la grande esperienza del cast che permette di costruire dei personaggi credibili, nonostante le loro stranezze, e per cui si inizia progressivamente a provare simpatia e affetto.
Claudio Bisio è la scelta perfetta per il ruolo del commissario che attende con un po' di indolenza il pensionamento e apprezza la tranquillità di Apulia, rimanendo però spiazzato dall'entrata in scena di Margherita che lo attrae e al tempo stesso rischia di mandare all'aria tutti i suoi piani. Stefania Rocca possiede il giusto carisma per la parte di una donna abituata a mantenere il controllo e non mostrare le proprie emozioni, pur possedendo un lato sensibile e vulnerabile.
Il gruppo di agenti offre poi una varietà di caratteristiche che sfruttano gli stereotipi e i preconcetti legati ai poliziotti mostrandone una versione opposta ottenendo così in più momenti un effetto comico irresistibile. Pietro Sermonti si è trasformato fisicamente per diventare Gargiulo Nicola, detto O'Sicc, abituato a occuparsi di compiti banali e incapace di esprimere i propri sentimenti per la moglie Maria. Francesco Mandelli porta in vita il suo Benny the Cop, sempre al limite della follia e di cui si capiscono le motivazioni prevalentemente nella seconda parte in cui gli elementi più folli come la passione per gli action movie e le reazioni esagerate. Maria Crocifissa, parte affidata a Giulia Bevilacqua, è forse la persona maggiormente con la testa sulle spalle del team, oltre a essere una madre e dare spazio al proprio istinto materno cucinando e occupandosi dei suoi colleghi. Tommaso Guerra, interpretato da Guglielmo Poggi, è infine il centralinista del commissariato che cerca di andarsene distante da una provincia che ritiene sia arretrata e dalla mentalità chiusa, pensando, a volte erroneamente, che chi è intorno a lui abbia dei pregiudizi e critichi il suo essere omosessuale.
Negli eventi sono poi coinvolti Tonino parte assegnata a Dino Abbrescia, che gestisce il chioschetto dove i poliziotti trascorrono le proprie pause pranzo e rappresenta una certezza nella comunità, e Anaconda con le sue personalità multiple affidate all'estroso Giovanni Esposito che si immerge nella pazzia del suo personaggio divertendosi, e divertendo gli spettatori, con la sua assurda copertura in un ristorante.

Luca Miniero ha costruito con intelligenza un racconto che trova la sua vera forza nei legami tra i personaggi e l'atmosfera surreale che ribalta le abituali situazioni portate sul piccolo schermo legate agli agenti di polizia e alle indagini. Dopo un primo atto della storia un po' macchinoso e in cui i comportamenti esagerati potrebbero suscitare più perplessità che divertimento, dalla seconda parte del racconto si capiscono in modo chiaro le dinamiche esistenti tra i personaggi e si riescono ad apprezzare le personalità più complesse di quanto potrebbe sembrare. A contribuire a raggiungere un livello soddisfacente del risultato finale è inoltre la cura con cui vengono utilizzate le location e la fotografia in grado di passare dai paesaggi assolati ai vicoli poco illuminati e agli edifici abbandonati per ricreare gli elementi crime in un contesto maggiormente da commedia a tratti demenziale. La commistione di generi e l'evoluzione dei personaggi grazie all'arrivo dell'outsider affidata a Stefania Rocca, che mette in crisi tutte le certezze della "banda di poliziotti", danno vita a un susseguirsi di scelte e azioni criminali che strappano sorrisi e un po' di tenerezza nell'assistere a quanto siano disposti a fare i protagonisti pur di mantenere la propria tranquillità e non perdere un lavoro che, per vari motivi, rappresenta per ognuno dei poliziotti una possibilità per trovare il proprio scopo nella vita e sentirsi parte di una comunità, e una famiglia. Nonostante i personaggi femminili siano costruti fin troppo in opposizione, la sceneggiatura riesce a gestire i contrasti e la follia di figure come Anaconda senza perdere di vista quel senso di comunità e di pacifica quotidianità che contraddistinguono la vita in provincia, tra anziane che si affidano alle forze dell'ordine per ogni piccola incombenza e amicizie che si formano tra chiacchiere e incontri. Interessante, inoltre, l'uso della musica e della colonna sonora che si fa spazio senza mai risultare invadente ma sottolineando alcuni dei passaggi della storia enfatizzandone l'atmosfera e il ritmo.

Cops - Una banda di poliziotti è un progetto non privo di difetti, concentrati prevalentemente nella prima parte, che trova però la chiave per intrattenere e divertire con un racconto ben calibrato sulle caratteristiche dei membri del proprio cast, sfruttandone le capacità camaleontiche per dare vita a personaggi ricchi di sfumature e situazioni credibili nonostante la loro assurdità.

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