Cops 2 - Una banda di poliziotti: la recensione

Cops 2 - Una banda di poliziotti riporta sul piccolo schermo l'improbabile team di agenti guidati dal Commissario Cinardi, proponendo un buon mix di misteri e ironia

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Spoiler Alert
Cops 2 - Una banda di poliziotti: la recensione

Il regista Luca Miniero riporta gli spettatori nella ridente, e complicata, città di Apulia con Cops 2 - Una banda di poliziotti, che fonde ancora una volta ironia e divertimento a delle improbabili indagini su alcuni crimini che mettono a dura prova il Commissario Cinardi (Claudio Bisio) e il suo team di agenti.

Le due parti, in onda su Sky Cinema Uno e disponibili in streaming su NOW il 6 e il 13 dicembre, si intitolano Uno stinco di santo e La mano del morto.

La prima parte segue le conseguenze mortali del furto di un prezioso crocefisso, evento che porta al ricovero in ospedale del parroco Don Manolo (Massimo De Lorenzo), poco prima di un'attesa processione in città, e all'arrivo di Don Filippo (Tullio Solenghi), un messo Vaticano inviato dalla Santa Sede per la sua bravura nel risolvere misteri. Il secondo capitolo inedito della commedia è invece legato all'omicidio del Visconte che fa emergere dei segreti inaspettati sulle attività che si svolgono nel castello del Conte (Ninni Bruschetta) e sulla sua famiglia.

Cinardi, al ritorno sugli schermi, è di nuovo in crisi sentimentale e non nasconde la sua insofferenza nel dover gestire un team di agenti pieni di buona volontà, ma molto caotici e a tratti incapaci, che dimenticano le regole quando devono analizzare una scena del crimine o compiono inseguimenti disastrosi. La situazione del personaggio interpretato da Claudio Bisio, inoltre, viene complicato dall'arrivo di un'affascinante, e giovane, magistrata che gli causa una crisi di mezza età e ansia da prestazione. Accanto a lui Nicola Gargiulo e sua moglie Maria Crocefissa (Pietro Sermonti e Giulia Bevilacqua) sono in una fase difficile del loro matrimonio e questa situazione avrà delle ripercussioni sui loro colleghi, tra cui anche Benny the Cop. Il personaggio affidato a Francesco Mandelli è ancora incredibilmente sopra le righe e in un mondo tutto suo a metà tra fantasia e realtà, confermandosi una presenza in grado di regalare parentesi di inaspettata follia e divertimento. Il centralinista Tommaso (Guglielmo Poggi) è invece alle prese con l'organizzazione del Gay Pride ad Apulia, incomprensioni tra colleghi e la sua capacità di aiutarli nei momenti difficili.
L'atmosfera al commissariato è inoltre potenzialmente all'insegna del romanticismo grazie all'entrata in scena della magistrata Catia (Gaia Messerklinger), al suo primo incarico e un po' spaesata nel doversi confrontare con le tecniche di indagine non convenzionali di Cinardi. In città Zu Tore/Tonino (Dino Abbrescia), il boss latitante convertitosi dopo una visione di San Giuseppe da Cupertino, è tornato a occuparsi del suo chiosco di street food e verrà coinvolto anche nella ricerca del colpevole della morte del Visconte.

La sceneggiatura firmata da Luca Miniero e Sandrone Dazieri cerca l'equilibrio tra gli elementi dei gialli a sfumature noir e quelli più leggeri tipici della commedia, sfruttando bene gli amori e i tanti difetti dei Cops al centro della trama.
Se la situazione personale e sentimentale di Cinardi viene sviluppata in modo fin troppo affrettato e superficiale, le due parti della storia riescono a convincere di più grazie all'evoluzione dell'improbabile trio composto da Nicola, Maria e Benny. La loro storia viene costruita bene per dare a ogni personaggio il tempo di confrontarsi con i propri problemi e capire in che modo cambiare per superarli.

Le new entry nel cast non sono tutte gestite nel migliore dei modi: l'entrata in scea di Tullio Solenghi, con tanto di battute sui suoi punti in comune con Don Matteo, riesce a ironizzare in modo intelligente sulle figure televisive dei religiosi alle prese con crimini e omicidi sfruttando bene le interazioni con il resto del cast, ma non si può dire lo stesso della presenza di Ninni Bruschetta a cui è stato affidato un personaggio poco incisivo. La magistrata interpretata da Gaia Messerklinger, inoltre, possiede un buon potenziale narrativo non del tutto espresso, preferendo scivolare nel fin troppo prevedibile e scontato interessamente sentimentale da parte di Cinardi. Il personaggio femminile avrebbe forse avuto bisogno di maggiore spazio e più scene da totale protagonista per avere spessore e uscire dagli stereotipi.

I ritorni nel cast delle divertenti indagini ambientate ad Apulia sostengono però il progetto con delle interpretazioni convincenti e dimostrano di essere ormai a proprio agio nelle dinamiche del team. Sono poi particolarmente esilaranti le interazioni tra Francesco Mandelli e Pietro Sermonti, tra gelosie, momenti folli e un po' teneri con la nonna di Benny the Cop e sfuriate sul lavoro, dove la passione sfrenata per i film polizieschi del giovane agente danno ancora vita a delle battute e imprese inaspettate che suscitano qualche sorriso e risata.

La regia di Luca Miniero, sostenuta da un efficace montaggio firmato da Ian Degrassi e dalle musiche composte da Santi Pulvirenti e Pasquale Laino che ben si adattano ai continui cambi di registro, sfrutta nel migliore dei modi l'esperienza dei propri interpreti e il fascino delle location scelte, firmando due appuntamenti piacevoli che fondono con bravura spunti e citazioni di vari generi televisivi e cinematografici, mantenendo alta l'attenzione con i misteri da risolvere e divertendo con l'ironia e il pizzico di follia che contraddistinguono Cops 2 - Una banda di poliziotti.

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