Cop Secret, la recensione | Locarno74

Un terrorista attanaglia la città e sulle sue tracce ci sono i due poliziotti migliori, su questa base Cop Secret cerca di sovvertire quasi tutto

Critico e giornalista cinematografico


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Cop Secret, la recensione | Locarno74

È probabile che sia la prima volta in assoluto che qualcuno dice “Nessuno è innocente in questa città dimenticata da Dio” riferendosi a Reykjavík, capitale dell’Islanda. In Cop Secret è la prima di una lunga serie di gag perfette che centrano l’umorismo giusto delle parodie contemporanee, quelle che invece di sovvertire le regole del genere o di svelarne la natura di artificio e finzione (come si faceva una volta) le cavalcano troppo, aderiscono così smaccatamente agli stilemi classici da diventare paradossali, specie quando qualcosa di perduto, criminale e spietato avviene a Reykjavík.

In Cop Secret, che fin dal titolo riprende un classico del cinema demenziale come Top Secret, tutto ricalca qualcos’altro e i personaggi sembrano saperlo. Uno spietato terrorista che parla ai suoi sgherri in inglese (“Ma perché non parla islandese? E in che lingua dovremmo rispondere noi?” si chiede uno di loro) ha rapinato diverse banche ma senza rubare un soldo, ha in mente un piano più grande e sulle sue tracce si inseriscono i due poliziotti migliori e più duri della nazione. Sono agli opposti, uno è un classico poliziotto dai modi spicci, l’altro un ex modello dichiaratamente pansessuale. L’unione tra i due sarà quasi più importante della grande lotta al terrorista fino al climax finale.

Se i due protagonisti sono quasi consci di vivere in un film, il resto del mondo intorno a loro non segue le regole del cinema. Da questo semplice contrasto nasce l’umorismo del film, e come se non bastasse da metà in poi Cop Secret introduce anche un ribaltamento del gender associato al cinema d’azione poliziesco, per complicare le acque e fare parodia ad un livello diverso.

Dietro c’è Hannes Halldórsson, regista di pubblicità qui all’esordio ma soprattutto portiere della nazionale di calcio islandese (arrivato a giocare le fasi finali di un europeo e un mondiale). Cop Secret dunque è probabilmente il miglior film mai diretto da qualcuno che abbia parato un rigore a Lionel Messi (in uno storico 1 a 1 con l’Argentina) e la dimostrazione di quanto stia cambiando l’accesso alla professione. Sempre di più arrivano al cinema non solo registi di paesi prima fuori da ogni mappa ma anche personalità che prima non avevano modo di realizzare film e con loro arrivano idee e prospettive diverse.
Ovviamente Cop Secret finirà durante un’importante partita di calcio (della nazionale femminile però) e in maniera meno scontata creerà un’unione sia divertente che significativa tra i suoi due buddy cop.

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